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Enea Melandri

lunedì 11 luglio 2011

La Scure della Gelmini Colpisce Ancora

Continua l'esecuzione della scuola pubblica italiana.
Tocca questa volta ai corsi serali delle secondarie superiori, una delle più importante conquiste degli anni Settanta, per dare istruzione anche a chi di giorno deve lavorare.
Dall'anno scolastico 2011/12 le prime, le seconde, le terze ed alcune quarte verranno tolte di mezzo, con buona pace del diritto allo studio, garantito dalla nostra Costituzione.
Come sempre accade in queste situazioni, si lascia la decisione e la responsabilità agli uffici scolastici regionali, che però nel frattempo verranno depredati di fondi e risorse.
Infatti, il Csa (centro servizi amministrativi) di Foggia, si giustifica così: "Si è deciso di adottare questo criterio per non penalizzare i corsi antimeridiani, in vista della necessità di tagliare 159 classi". La Puglia è infatti una delle prime regioni colpite, assieme alla Sardegna, ma anche Campania, Marche, Liguria, Emilia Romagna si sono adeguate alle indicazioni ministeriali; a farne le spese sono proprio quelle regioni dove i corsi serali svolgono una funzione sociale significativa soprattutto per l'integrazione degli stranieri extracomunitari.
Il tutto nel silenzio generale, perchè ovviamente le manifestazioni, i cortei, le proteste e i gruppi su facebook non trovano visibilità nella scena mediatica. Sempre per la serie 'il conflitto d'interessi non esiste'.
Più di un mese fa la professoressa Maria Tattoli, docente da più di venticinque anni nei corsi serali all'Istituto Righi di Cerignola in provincia di Foggia, ha denunciato quanto si stava verificando nella sua regione.
"Per l'anno prossimo avevamo già 28 iscritti al monoennio (biennio), mi sono impegnata per tre mesi, con incontri, manifesti, passaparola, cercando persone che avevano abbandonato gli studi e ora con questi tagli tutto è svanito, ma non mi arrendo" è l'amara constatazione della prof.ssa Tattoli, che ha iniziato la sua battaglia riuscendo a ottenere dal direttore regionale dell'ufficio scolastico una classe, la quarta, che consentirà almeno di chiudere il ciclo scolastico ad alcuni studenti.
Stessa scena a Cagliari, dove Tiziana Sanna, segretario provinciale per la Flc-Cgil, da un mese sta conducendo una campagna di sensibilizzazione sulla questione: "Io mi sono diplomata grazie ai corsi serali statali, posso quindi testimoniare quanto sia importante questo strumento nel nostro territorio e vederlo andare in fumo è per me motivo di sconforto. Si vuole delegare agli istituti privati le funzioni di questo tipo di istruzione, il che significherebbe l'impossibilità di accesso per la maggior parte delle persone. Sono più di tre anni che si cerca di smembrare la scuola serale, le prime già non esistono più e già dall'anno prossimo spariranno 47 classi, praticamente tutta l'offerta formativa. Cagliari si è mobilitata ma devo dire con la totale assenza del governo regionale e delle istituzioni.".
Nella regione sarda, questi corsi hanno dato risultati molto positivi, come nel caso di Annarita Coccu, che a 51 anni ha conseguito il diploma che le consentirà di poter accedere a funzioni lavorative di fascia più alta "Dividersi tra il lavoro, la famiglia e lo studio è stato un grandissimo sacrificio; però, la soddisfazione del diploma mi ha ripagato di tutte le fatiche. Mi dispiace moltissimo per il futuro di questi corsi."

I sindacati si schierano contro i tagli principalmente a difesa dei docenti lasciati senza lavoro, ma il nodo centrale della questione è il diritto all'istruzione, garantito dall'articolo 34 della Carta, che si attuava anche e soprattutto con le scuole serali, per garantire la crescita, lo sviluppo, e nel caso degli extracomunitari anche l'integrazione.

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