AVVISO IMPORTANTE

FareProgresso sarà aggiornato fino alla fine del mese di luglio 2011. A causa di segnalazioni e boicottaggi è stato attivato FareProgressoReloaded, che a partire da agosto sarà l'unica finestra disponibile.
Grazie e Buona Continuazione

Enea Melandri

lunedì 1 agosto 2011

ATTENZIONE: Continuate a Seguirci

Termina oggi l'aggiornamento di FareProgresso, che continuerà la sua attività su FareProgressoReloaded. Il cambio di indirizzo si è reso necessario dopo che qualcuno ha segnalato il blog come inappropriato, come se pensarla diversamente fosse sbagliato; ma non sono qui a cercare polemica, quello che è stato è stato, e FareProgresso continua la sua vita.

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Arrivederci a presto!

venerdì 29 luglio 2011

TV, Strangoliamo quelle Locali

C'era una volta il Conflitto d'Interessi. Berlusconi, proprietario di tre emittenti televisive e come Presidente del Consiglio controllore di altre tre, sta, per via politica, per dare il colpo di grazia anche alle televisioni locali, l'ultima concorrenza libera rimasta.

Prima, la notizia è del 7 luglio, il Ministro Romani si costruisce un mini-scudo per mettersi al riparo dai ricordi al Tar degli editori; poche righe palesemente incostituzionali: “In ragione del preminente interesse nazionale alla sollecita liberazione e assegnazione delle frequenze, l’annullamento di atti e provvedimenti adottati nell’ambito delle procedure non comporta la reintegrazione in forma specifica e l’eventuale risarcimento del danno eventualmente dovuto avviene solo per equivalente”, che tradotto significa di fronte a un atto illegittimo il piccolo editore televisivo non potrà riavere la frequenza scippata, ma solo ottenere un risarcimento in denaro, ed a pagare ovviamente saranno i cittadini.
Poi, un terremoto digitale scuoterà l'etere, le emitenti locali verranno esproriate delle loro frequenze, cambiando posto sul telecomando e finendo nel limbo: “l’Amministrazione competente procede senza ulteriore preavviso alla disattivazione coattiva degli impianti avvalendosi degli organi della polizia postale e delle comunicazioni”.

Infine ecco arrivare la trovata che rinforza ancor di più il monopolio Raiset: a settembre si terranno due gare per l’ulteriore assegnazione di frequenze digitali, di cui la prima riservata agli operatori di telefonia mobile, mentre la seconda è un beauty contest (cioé un “concorso di bellezza” al posto di un’asta competitiva) per sei super-frequenze digitali, in grado di trasportare ciascuna sei canali televisivi. E saranno i concorrenti dai punteggi più alti per quel che concerne requisiti tecnici e commerciali ad accaparrarsi (gratuitamente) l’ambito premio: è del tutto evidente che si tratterà di Mediaset e Rai.
Prima si sono attirati gli imprenditori con le lusinghe della tv digitale, liberale e plurale, ed ora si distorce il mercato occupando tutto l'occupabile, spingendo sempre più giù i canali locali (a cui per legge dovrebbero essere assegnate un terzo delle frequenze..).

"A scapito degli editori emergenti" rileva il deputato democratico Peluffo, membro della commissione di vigilanza Rai "Le tv locali sono beffate due volte: i nove segnali destinati a essere venduti all’asta agli operatori di telecomunicazione erano stati assegnati alle tv locali solo sei mesi fa. Un regalo che vale 300 milioni. Pari alla metà della somma pagata all’Ingegner De Benedetti".

Di fronte ad un'Europa che ci chiede ogni giorno di aprire mercato e comunicazione, le nostre istituzioni pensano solo a tutelare gli interessi del Capo e delle sue aziende, distorcendo la concorrenza e la galassia dei media.

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giovedì 28 luglio 2011

E poi era Fini quello di Parte...

Nella serata di ieri è avvenuto qualcosa di inaspettato a Palazzo Madama, dove è in discussione il ddl sul 'processo lungo'. Renato Schifani, di cui rispetto la legittima opinione, sia chiaro, è venuto meno al suo ruolo di garnate imparziale.
Il Presidente ha dichiarato che si attiverà per garantire che entro giovedì 4 agosto (ultimo giorno di lavori prima delle vacanze) il Senato voti il disegno di legge sul processo lungo e gli ultimi provvedimenti in calendario.
L'annuncio di Schifani ha scatenato la reazione del senatore democratico Zanda, a quanto pare d'accordo con me "L'opposizione cercherà di impedire l'approvazione del ddl".
Schifani, in un eccesso di political correct, lo ha ripreso "Lei può essere contrario, ma l'uso del termine 'impedire' denota un atteggiamento che va al di là dell'esercizio parlamentare. E' un'espressione troppo forte. Può manifestare contrarietà...". Va bene la forna, ma su, non mettiamoci a cavillare su ogni singola parola.
Al che, Zanda spiega "Lei deve presiedere e non deve battibeccare con i senatori. Lei non doveva dire che intende far approvare i provvedimenti, lei deve regolamentare i lavori" e rincara "La prima persona che deve fare attenzione al linguaggio è proprio lei".

Ecco, il Presidente del Senato, la seconda carica dello Stato, non deve rendere conto o cercare di assencondare i voleri di nessuno, deve presiedere e dirigere i lavori dell'assemblea.
Ripeto, come già difesi Fini ai tempi del dissenso interno con Berlusconi, Schifani ha diritto di aver le sue idee, ed io sarei anche favorevole al voto per i Presidenti delle Camere, ma non deve piegare il lavoro del Senato alle direttive del Governo.

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Differenze tra Diversi

Capiamoci, l'omofobia non merita un'aggravante colposa perchè i Gay sono cittadini uguali agli altri, ma i Negri, gli Zingari, i Buddisti, i Neozelandesi, gli Animisti, i Musi Gialli invece no, e infatti per punire i reati di odio verso di loro hanno l'art. 3 della legge 205/1993: "Per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità, la pena è aumentata fino alla metà". (ne parlo anche qui)
E non parliamo poi delle Donne, per cui è stata partorita addirittura l'idea delle Quote Rosa, per cui non contano più le tue capacità, ma cos'hai in mezzo alle gambe! (spiego meglio il mio punto di vista in merito qui)
Esistono quindi Diversi di Serie A e di Serie B. I Diversi tutelati e i Diversi non tutelati, che per non tutelarli si dice che sono Uguali agli altri.

Già mi vedo i commenti "Ma cosa dici?! Nessuno è diverso!".
Certo, socialmente, civicamente, nessuno lo è, ma la vecchia litania del 'Tutti Uguali' sta diventando controproducente, e dà origine a situazioni grottesche (come nel caso della modella Naomi Campbell, ne parlo qui).
Ricordo una manifestazione a Cesena contro il razzismo, dallo slogan bellissimo che secondo me riassume perfettamente il mio pensiero: "Tutti Uguali, Tutti Diversi, Tutti Insieme". Una società plurale, multietnica, multiculturale, multireligiosa, multisessuale, multitutto, dove ognuno è uguale nella sua diversità.

Tornando alle leggi, qui si sta scatenando una guerra tra poveri. Seguendo l'antico adagio 'divide et impera' si vuole suddividere la società in categorie, da mettere in contrapposizione tra loro; già con i vari provvedimenti sull'immigrazione si cercava di mettere i clandestini contro i regolari, i comunitari contro gli extracomunitari.

PS: i toni accesi all'inizio del post servivano proprio per marcare questo conflitto sociale, non intendevo offendere nessuno.

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mercoledì 27 luglio 2011

Qui si parla di Odio

Scavando nei codici ci si imbatte nella legge 205/1993, che all'articolo 3 recita: "Per i reati punibili con pena diversa da quella dell’ergastolo commessi per finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, ovvero al fine di agevolare l’attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno tra i loro scopi le medesime finalità, la pena è aumentata fino alla metà". E' con questo spirito che era modellata la legge contro l'omo e la transfobia.
E invece, bocciata ancora: 293 sì contro 250 no alle pregiudiziali di costituzionalità presentate UDC, PdL e Lega, che richiamavano alla tutela dell'articolo 3 della Costituzione, che sansisce l'uguaglianza di tutti i cittadini.
Lascia il tempo che trova la giustificazione di Fabrizio Cicchito: “Noi non abbiamo nessun atteggiamento omofobo e la nostra posizione di fondo è quella di considerare i gay come dei cittadini uguali agli altri e proprio per questo contestiamo ogni trattamento giuridico specifico e differenziato che come tale ammetterebbe e accentuerebbe una diversità, sostanzialmente incostituzionale”.
Qui non si parla di uno scippo, da punire diversamente se la vittima è etero o lesbica, qui si parla del movente.
Come dicevo qui, leggi come queste saranno necessarie fino a quando non si arriverà ad una società veramente civile, aperta, plurale e libera.

Dino Amenduni sul Fatto contesta come il partito di Casini, che è cofirmatario delle votazioni che hanno affossato la legge, governi in molte realtà locali con PD, IdV e SeL, ma trovo questi rilievi privi di fondamento, in quanto è diverso amministrare un territorio o legiferare sul piano nazionale. I problemi, come prevede anche lo stesso Amenduni, arriveranno se al Governo ci sarà una coalizione con UDC e centrosinistra insieme (che, con queste teste, non è nemmeno un'utopia così irrealizzabile).

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