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Grazie e Buona Continuazione

Enea Melandri

giovedì 30 settembre 2010

A proposito di Ville, parliamo di quella di Arcore...

Nelle ultime settimane, la scena mediatica è stata occupata in modo invadente dall'ormai celebre villa a Montecarlo; prima di proprietà dell'ex-partito di Fini, ora abitata da Gianfranco Tulliani. Non esisteva un reale problema legale, tutto era riconducibile all'etica ed alla morale della politica, messa in discussione, all'interno del Pdl, proprio dal Presidente della Camera.
Sappiamo com'è andata, si è trattato di un dossier costruito ad arte dai media legati al Premier per screditare il cofondatore del partito, che dissentiva dalla linea politica.
...ma prima di lasciar sgonfiare la vicenda, giacchè parliamo di ville, parliamo della residenza di Arcore del Presidente del Consiglio.
"È stata una doppia rapina. Consumata alle spalle di una ragazzina minorenne, choccata dalla morte del padre, fuggita dall'Italia per sfuggire alla curiosità di giornalisti e paparazzi e raggirata da quel professionista che si chiama Cesare Previti al servizio di Silvio Berlusconi" così la contessa Beatrice Rangoni Machiavelli riassume la vicenda, che aveva al centro la cognata, Annamaria Casati Stampa di Soncino.
La famiglia, i marchesi Casati Stampa di Soncino, sono uno dei più illustri casati milanesi proprietari in Brianza e a Milano di terreni e palazzi.
Il 30 agosto 1970 Annamaria arriva a Fiumicino da un viaggio con alcuni amici. Chiama il padre, il marchese Camillo che la rassicura ma le dice restare ancora qualche giorno con gli amici. Il marchese in realtà, depresso e in pessimi rapporti con la nuova moglie (Anna Fallarino, la madre di Annamaria era venuta a mancare), aveva già pianificato di suicidarsi. Ma in casa arrivano la moglie e il suo amante, che lo ricattano, e gli chiedono un miliardo di lire per ritirare alcune foto compromettenti. Lui perde la testa, li ammazza e si suicida.
E qui entra in scena Previti. Il padre Umberto è un fiscalista che nei primi anni settanta sta progettando la complessa struttura societaria della Fininvest, e Cesare è un giovane avvocato che ha una relazione con la sorella di Anna Fallarino. Cerca di dimostrare che la famiglia Fallarino è l’unica erede del patrimonio Casati Stampa perchè la donna è morta dopo il marito, ma l’autopsia gli dà torto: la giovane e minorenne Annamaria è l’unica erede.
Scatta allora il piano B: Annamaria, minorenne, è affidata a un avvocato amico di famiglia, Giorgio Bergamasco, che però diventa senatore e poi ministro in uno dei governi Andreotti.
Rispunta fuori Previti che diventa l’unico responsabile del patrimonio di Annamaria, titolare di beni mobili e immobili per circa tre miliardi di lire ma anche un sacco di debiti per via della tasse di successione.
Siamo nel 1973, quando un giorno Previti dice ad Annamaria: “Ma come sei fortunata, c’è un certo Berlusconi che vuole comprare, 500 milioni...”. Annamaria replica che è un po’ poco, e Previti la rassicura: “Mavalà, in fondo gli diamo solo la villa nuda, la cappella e un po’ di giardino intorno...”. Previti lascia intendere che arredi, pinacoteche, biblioteche, il parco, tutto sarebbe rimasto a lei mentre invece stava vendendo tutto.

Annamaria, esausta ed appena maggiorenne, si sposa e va a vivere in una fazenda in Brasile, con la sua famiglia, felice e lontana dalla sua prima vita. Il curatore ha campo libero.

La Contessa Rangoni Macchiavelli racconta di essere riuscita ad avvisare la cognata di quanto successo, e, in possesso di deleghe e procure, comincia la sua battaglia. "Abbiamo provato negli anni a riprendere almeno qualche quadro, un Annigoni, ad esempio. Mio fratello andò di persona ad Arcore, fu la volta che si trovò davanti Mangano con tanto di fucile. Berlusconi ci chiese quanto volevamo per venderlo a lui. Ma noi non volevamo venderlo. Non ce l’ha mai reso. Così come le 14 stazioni della via Crucis di Bernardino Luini, nella cappella di famiglia".
E non è tutto "Così come si sono presi il parco e la villa, si sono presi anche tutti i terreni dove poi è sorta Milano 2, terreni agricoli della famiglia Casati Stampa".

"Avevano frazionato i terreni in tante srl e poi li hanno resi edificabili. Quando ce ne siamo accorti, abbiamo scoperto che ogni srl era intestata a vecchini con l’Alzheimer pensionati all’ospizio della Baggina."
“Lei non mi può denunciare, io conosco tutti" le disse Berlusconi “E poi domani scioglierò tutte le srl". Ci riuscì.

"Io però continuo da allora la mia battaglia a tutti i livelli perchè credo sia giusto che si conosca la qualità delle persone che ci governano" conclude Beatrice.

Qui l'intervista originale.

Una Buona Medicina

Negli Stati Uniti è sempre più regolarizzato l’uso terapeutico della marijuana, e a breve, in California, ci saranno i primi referendum per la legalizzazione.
'Dopo aver letto questo grafico, almeno sarete convinti che la marijuana a scopo medicinale vi può aiutare a controllare i costi dell’assicurazione sanitaria' è l'introduzione a un articolo americano che illustra le proprietà medicamentose di quest'erba.

Ma mentre negli USA si comincia ad aprire a questa sostanza, in Italia continua la repressione ed il proibizionismo nei suoi confronti.

Cominciamo dal suo uso terapeutico:

- la marijuana è capace di curare l'emicrania: i dottori in California riportano di essere stati in grado di curare più di 300.000 casi di emicrania grazie alla marijuana medicinale;
- può curare la nausea, il dolore addominale e la diarrea: il principio psicoattivo della marijuana, il tetraidrocannabiolo (THC), è stato approvato dall’FDA nel 1985 per l’uso nel trattamento della nausea, il quale è stato messo sul mercato con il nome di marca Marinol e formulato sinteticamente in olio di sesamo sotto forma di capsule di gelatina da prendere oralmente (solo nel 1989 sono state prescritte circa 100.000 dosi); pertanto può aiutare la cura dei sintomi di malattie croniche come la sindrome dell’intestino irritabile e il Morbo di Crohn;
- l’uso della marijuana medicinale aiuta a diminuire la pressione oculare negli occhi dei pazienti affetti da glaucoma;
- aiuta chi è affetto da ADD (Attention Deficit Disorder) e ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder ovvero Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività); uno studio ben documentato dell’USC (Università Californiana) nel 2009 ha mostrato che la marijuana non solo è un’alternativa perfetta al Ritalin (uno psicofarmaco diffuso negli USA) ma tratta la malattia senza alcun effetto collaterale negativo, come causato invece dal farmaco;
- la marijuana agisce fermando gli effetti neurologici e gli spasmi muscolari che derivano dalla sclerosi multipla proteggendo i nervi contro le lesioni causate da questa malattia letale;
- un riscontro evidente suggerisce che l’uso della cannabis possa ridurre il dolore in gravi casi di sindrome premestruale;
- gli effetti della marijuana rallentano i tic e calma coloro che soffrono della sindrome di Tourette (un disordine neurologico che conta 272.000 casi negli USA) e rallenta i sintomi neurologici ossessivi nelle persone affette da disturbi compulsivo-ossessivi.

A questi benefici, va aggiunta un'importante azione di previenzione di alcune patologie:

- la marijuana è un rilassante per i muscoli e possiede qualità “antispasmodiche” le quali si sono dimostrate essere molto efficienti nella cura delle convulsioni;
- l’Instituto Scripps ha dimostrato che il THC derivante dalla marijuana serve alla prevenzione dell’Alzheimer bloccando i depositi nel cervello che sono la causa di questa malattia;
- l’associazione Americana per la Ricerca sul Cancro ha inoltre scoperto che la marijuana serve a rallentare considerevolmente la crescita dei tumori ai polmoni, al seno e al cervello

martedì 28 settembre 2010

Non Cadere, Non Cadere...

Sono assolutamente insoddisfatto dell'operato di questo Governo, sia chiaro, ma credo che se cadesse adesso non cambierebbe granchè.
Grillo dal raduno del Movimento 5 Stelle a Cesena sosteneva la necessità di un governo tecnico, che come il precedente Governo Dini di questo tipo penserà solo a svendere le proprietà dello Stato ed a riformare salari e pensioni, per tirarci fuori dalla voragine di debito creato dall'esecutivo in carica; cambiare la legge elettorale, questo sì, potrebbe servire.
Ma, al momento, non esiste una reale alternativa politica. Se si andasse al voto domani, chi credete vincerebbe? Un PD che si è dimostrato incapace di svolgere il ruolo di opposizione? E per di più dilaniato dai conflitti interni e sull'orlo dell'ennesima scissione?
Forse, ma riuscirebbe poi a governare?
Inoltre, se il Governo cadesse, Berlusconi riuscirebbe ancora una volta a riciclarsi, a ripresentarsi all'Italia riverniciato e senza neanche più l'impiccio della politica vera, rappresentata dall'ala finiana, di cui finalmente si libererebbe. Deve invece affogare nella sua crisi, rivoltarsi nel lerciume della mala politica da lui rappresentata, condurre l'Italia nel fondo del baratro, solo così, forse, gli Italiani si sveglieranno.
Fa male dirlo, ma è così. Finchè la macchina da guerra mediatica con cui plasma le menti e corrompe le coscienze - politiche e sociali - sarà in funzione, poco cambierà. E un possibile governo tecnico difficilmente si occuperebbe del conflitto d'interessi.

Mi consolta sia tornato a piacere il proporzionale, stando ai sondaggi. E' sempre così, dopo che la democrazia ha un sussulto (ne parlo qui).

lunedì 27 settembre 2010

In Europa, Niente più Batteria

Con la direttiva CE 99/74, l'Europa mette al bando la pollicoltura in batteria a partire dal 2012.
Vittoria per molti anmialisti che da sempre denunciano le condizioni di vita degli animali stipati nelle nelle gabbie. (densità di 22 animali/mq, ndr)
La Commissione Agricoltura cercherà di trovare soluzioni per non far pesare troppo questa scelta sugli allevatori, dato che "nel 2009, infatti, ancora il 71% delle galline era alloggiato in gabbie in batteria e solo il 29% è stato allevato con sistemi alternativi" come afferma Paolo di Castro, Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo.
La nuova normativa prevede o l’allevamento a terra, cioè la scelta più naturale ma più difficile e antieconomica per l’allevatore, o le gabbie “arricchite” cioè più grandi e “comode” per i volatili.

venerdì 24 settembre 2010

Vendola, si Spieghi

Per quanto possa stimare Vendola (a cui mi sento anche vicino, politicamente parlando) non posso non criticare la fumosità dell'intervista rilasciata alla trasmissione tv Le Iene.

Riporto qui il passaggio che mi lascia perplesso:

Sei favorevole ai matrimoni gay?
Son favorevole al riconoscimento delle coppie di fatto

Se in Italia si potesse tu ti sposeresti?
Non mi sono mai posto il problema

Sei favorevole alle adozioni per i gay?
Sono favorevole alle adozioni per i single

A parte la seconda domanda, che comunque si riferisca alla sua sfera personale per cui non mi tange, perchè alcune Persone dovrebbero essere private del diritto di sposarsi, con tutto quel che ne consegue, con le Persone che amano? Se devono essere per legge privati di un diritto, allora la soluzione è questa.
Fino alla presa in giro del terzo quesito. Premetto che anch'io sono favorevole all'adozione per i single, ma perchè una coppia no e uno da solo sì? Che poi, sarà valido solo per i single etero o anche per quelli gay? Un single gay sì ed una coppia gay legalmente riconosciuta no?

Forse (e mi auguro sia così, se no anche il profilo libertario di SEL va a farsi benedire) la sua è solo una sottile strategia politica/comunicativa, per arrivare all'adozione per i gay passando da quella per i single... non mi stupirebbe, visto che ogni giorno nella politica italiana ci scontriamo con raffinatezze linguistiche ben più viscide e pericolose.

giovedì 23 settembre 2010

Mi Prenoto per la Festa d'Addio

Vittorio Feltri verso la sospensione dall'Ordine dei Giornalisti.
L'ente corporativo che andrebbe per me abolito o comunque ripensato (ne parlo qui), ha già deliberato la sentenza a livello regionale, in seguito al caso Boffo; ora, se anche il killeraggio mediatico contro Gianfranco Fini dovesse rivelarsi infondato, il direttore de Il Giornale rischierebbe la radiazione. (un altro caso qui)
“Come ordine regionale della Lombardia" spiega un consigliere di Milano "abbiamo sospeso Feltri per sei mesi in relazione al caso Boffo e per altri due mesi per la vicenda Farina, ma lui ha fatto ricorso e così ora spetta all’ordine nazionale scrivere l’ultima parola sulla sanzione”. Il consiglio nazionale è l’ultimo giudizio per i giornalisti. “Solitamente si tende a confermare le decisioni degli ordini regionali”.

Episodio analogo a quanto successo a Claudio Brachino, che si era prestato al gioco del linciaggio verso il giudice Raimondo Mesiano, reo di aver condannato la Fininvest al risarcimento di 750 milioni di euro alla Cir. In quella circostanza, era stato confezionato un servizio che dipingeva il magistrato come stravagante e nevrotico, perchè indossava calzini turchesi, passeggiava e fumava.
A carico di Brachino è stata confermata dall'Ordine nazionale la sospensione di due mesi già decisa dall’Ordine della Lombardia.

“Se risulterà accertato che anche il dossier contro il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato gonfiato, allora ai procedimenti già in corso potrebbe aggiungersene un altro che, vista la similitudine con il primo, lascia figurare la recidiva” spiega un consigliere dell’ordine regionale, riferendosi a quanto successo nel caso del direttore di Avvenire Dino Boffo.
In quel caso, venne preso di mira il giornalista della Santa Sede perchè ospitò sul quotidiano interventi critici sulla “condotta morale” del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il Giornale diretto da Vittorio Feltri mosse le denunce verso Boffo sulla base, scrisse, di un documento della procura di Terni; in realtà, si trattava di una lettera anonima, giunta in redazione e scritta da chissà chi.

Considero quella del Giornalista una delle più importanti Missioni, per il compimento della Democrazia e della Libertà d'Informazione, e se a personaggi come Feltri, Brachino, ma potrei citare anche quelli come Minzolini, che erroneamente dicono "assolto" anzichè "prescritto", sarà impedito di perpetrare nuovi attacchi come questi, la democrazia, la giustizia, la verità, la stampa e l'informazione potranno solo trarne giovamento.

Laviamo i Piatti

Non mi piace fare la parte di quello che pontifica dall'alto del suo trono dorato, che sputa sentenze e dà giudizi gratuiti; e non mi piace neanche passare per quei sedicenti paladini dell'ecologia sempre schierati per il NO. E' giusto anche proporre alternative concrete e plausibili, semplici e pratiche.
Detto questo, parliamo oggi di detersivi per stoviglie.

I normali detergenti, oltre ad inquinare le acque di scarico col rischio poi di intasare i pozzetti, lasciano tracce chimiche su piatti e posate, che immancabilmente vengono ingeriti all'uso.
Esistono già in commercio prodotti biologici, ma quella che vi propongo io è un'alternativa NATURALE.

Detersivo piatti e lavastoviglie:

Cosa Serve: 3 limoni, 400 ml di acqua, 200 g di sale, 100 ml di aceto bianco

Come si Prepara: Tagliare i limoni in 4-5 pezzi togliendo solo i semi (è più facile se tagliate i limoni a rondelle o li spremete).
Frullarli con un mixer insieme ad un po’ di acqua e al sale. Per evitare intasamenti del filtro lavastoviglie, frullate a lungo e molto finemente la poltiglia. Controllate l’efficacia del vostro frullatore, altrimenti resteranno residui anche sulle stoviglie.
Mettere la poltiglia in una pentola, aggiungere tutta l’acqua e l’aceto e far bollire per circa 10 minuti mescolando, affinché non si attacchi. Quando il preparato si è addensato, metterlo in vasetti di vetro, possibilmente ancora caldo: si crea un sottovuoto che conserva il detersivo più a lungo.

Come si Usa: Due cucchiai da minestra per la lavastoviglie. Non mischiate il detersivo fai da te a quello classico per lavastoviglie.
A piacere per i piatti a mano. In caso di stoviglie unte basta aggiungere sulla spugnetta un po’ di detersivo classico per piatti a mano visto che, a differenza di quello per lavastoviglie, può mischiarsi con quello fai da te.

Nota: per sostituire il brillantante, è possibile riempire la relativa vaschetta di aceto (o una soluzione al 15% di acido citrico - acquistabile in una normale farmacia) e regolare la manopola graduata sul numero più alto.

Attenzione!
Alcune persone ci hanno segnalato che il miscuglio rimane grossolano e non lava bene. Ciò dipende dalla potenza del frullatore e dalle caratteristiche della lavastoviglie. Quando la poltiglia è intiepidita, ripassarla al frullatore.
Inoltre è consigliabile alternare a un certo numero di lavaggi, uno con detersivo lavastoviglie bio o tradizionale.

Ringrazio il blog Detersivi BioAllegri per la ricetta, a cui vi rimando per ogni informazione aggiuntiva o dubbio.

mercoledì 22 settembre 2010

Imparare a Sparare. A Scuola.

Un nuovo corso si inserisce nelle scarne offerte formative liceali. Un vero e proprio corso 'paramilitare'.
Gli studenti impareranno a sparare con una pistola (ad aria compressa, per ora), a tirare con l'arco, ad arrampicarsi, ad eseguire percorsi 'ginnico-militari'.
“Le attività in argomento permettono di avvicinare, in modo innovativo e coinvolgente, il mondo della scuola alla forze armate, alla protezione civile, alla croce rossa e ai gruppi volontari del soccorso” queste la vacue spiegazioni del Ministro Gelmini in proposito.
Il corso, dal fumoso nome “Allenati per la Vita”, nasce da un protocollo firmato con il Ministro della Difesa La Russa e toccherà l'apice nella prova finale: "una Gara Pratica tra Pattuglie di Studenti". (..e perchè non SQUADRONI?)

Mentre i programmi vengono sempre più depauperati, erigendo la politica dei tagli a 'razionalizzazione' (ne parlo qui), si trovano spazio, tempo e risorse per veicolare disciplina e pratica militare attraverso la pubblica istruzione obbligatoria.

lunedì 20 settembre 2010

Neanche con le Pinze...


Weekend elettorale in Svezia.
Una tornata elettorale che segna la fine del modello libertario del paese scandinavo.
L'estrema destra xenofoba, a volte definita addirittura neonazista, entra in Parlamento: i Democratici di Svezia, nome quasi in controsenso, hanno superato lo sbarramento del 4% per accedere alla ripartizione dei seggi.
Vincitrice delle consultazioni, è la coalizione di centrodestra Alleanza.
Riconfermato quindi Reinfeldt, premier uscente, che però con il 49,2% non dispone della maggioranza necessaria per formare il nuovo governo.
"Non li toccherei neanche con le pinze" ha dichiarato, riferendosi appunto all'estrema destra, e che cercherà l'appoggio dei Verdi; un sospiro di sollievo per il 14% di stranieri che compongono la popolazione svedese.

Nonostante sia Reinfeldt che la Sahlin (Mona, leader dei socialdemocratici) abbiano categoricamente escluso una collaborazione con il partito xenofobo e anti-islamico, la formazione si ritrova a fare da ago della bilancia.

Secondo Anders Hellstrom, esperto di neonazionalismo in Scandinavia, Akesson è solo la parte visibile del partito, mentre la direzione ideologica di Sd tenta di trovare una via "tra l’estremismo e il populismo". "Si potrebbe dire " ha aggiunto "che cerchino di spingere più in là i limiti del legittimo, in equilibrio sul filo dell’accettabile".

Estremismo, populismo, immigrazione = criminalità... a me fa venire in mente qualcuno...

Ah, per finire n piccolo appunto su SD: nel 1995 c’erano ancora militanti vestiti in uniforme nazista.

E adesso tocca alle 75


Continua la road-map per mettere al bando le lampadine ad incandescenza e sostituirle con prodotti più moderni ed efficienti, come le lampade a risparmio energetico fluorescenti o a led.
Un anno fa sono uscite dal mercato quelle da 100 Watt, dall'inizio del mese è toccato a quelle da 75; poi, tra un anno esatto, toccherà a quelle da 60 Watt, poi a quelle da 40 da 25 Watt nel settembre 2012.

I calcoli europei stimano che, sostituendo tutte le lampadine di vecchia generazione con quelle nuove si potrebbero risparmiare fino a 40 miliardi di KW/h l’anno, con conseguente risparmio 15 milioni di tonnellate di CO2. Quanto consuma uno stato come la Romania in un anno intero.

Vantaggi ambientali ed economici: una abitazione media, quando avrà cambiato tutte le lampadine, potrà risparmiare dai 25 ai 50 euro l’anno sulla bolletta dell’energia elettrica.

Per sostituire al meglio la vecchia lampadina a filamento l’Europa consiglia i Led: fino all’80% in meno di consumi a parità di luce prodotta e una vita media immensamente più lunga. Ed è su questo fronte che si otterranno i maggiori risparmi.

venerdì 17 settembre 2010

Il Presidente chiede solo di Rispettare la Legge


"Vogliamo assolutamente smontare qualsiasi tipo di struttura illegale clandestina" con questa dichiarazione, il Presidente francese ha avviato lo smantellamento dei campi rom d'oltralpe.
Non capisco cosa ci sia di scandaloso. Non è il suo compito far rispettare la legge? O siamo giustizialisti e manettari solo quando si tratta del nostro Presidente del Consiglio?!
E invece vedo compagni (pur non essendo comunista, credo di rientrare con loro nell'alveo della sinistra sociale ed umana) strapparsi i capelli per chiedere il rispetto dei diritti. Il diritto di vivere contro la legge, in condizioni di degrado, umano ed igienico?

Mi ritengo ideologicamente libertario, e sono pienamente a favore di lasciare che ognuno viva dove meglio crede, ma questo non deve cozzare con il diritto alla salute ed alla proprietà altrui.

La Polverini in Ostaggio


Il TAR del Lazio ha accolto il ricorso del Movimento per la difesa del Cittadino e del capogruppo regionale del Pd, Esterino Montino; la causa riguardava l'aumento del numero dei consiglieri.
I legali del Pdl annunciano che presenteranno appello al Consiglio di Stato con la richiesta di sospensione immediata delle sentenze emesse dai giudici amministrativi di primo grado.
Frattanto, però, si delinea un nuovo scacchiere politico con l'Udc che tiene in ostaggio la maggioranza guidata dalla Polverini.
Tre sono i consiglieri che dovranno lasciare i loro scranni: Enzo Di Stefano e Gianfranco Sciscione della Lista Polverini, e Giancarlo Gabbianelli della lista Pdl, eletti rispettivamente nelle circoscrizioni di Latina, Viterbo e Frosinone.
"Giustizia è fatta" esulta il legale del Pd, Gianluigi Pellegrino.

La questione è semplice: i consiglieri sono 70 più il presidente; 56 su base proporzionale e 14 (non di più) riservati alla coalizione vincente. "Se nonostante questo premio e nonostante i maggiori numeri complessivi dei seggi la coalizione vincente non ha un'adeguata maggioranza, ciò dipende dallo scarso successo elettorale delle sue liste non certo dalla legge elettorale" chiosa Pellegrino "Da qui, secondo noi, la clamorosa illegittimità della proclamazione di 73 consiglieri ottenuta con il 'tatarellum' non più applicabile nel Lazio perché evidentemente incompatibile con lo Statuto".
Se anche il Consiglio di Stato fosse in linea con il Tar, la maggioranza della Polverini si giocherebbe sul filo di lana: sono solo otto i consiglieri in più di cui può disporre e sei sono dell'Udc, e potrebbero dunque fare la differenza nel voto.

"La sentenza ripristina la legalità nel Consiglio regionale" afferma vittorioso Nando Bonessio, presidente dei Verdi del Lazio "Lo statuto si è dimostrato uno strumento efficace per evitare danni erariali e costi aggiuntivi per la collettività".
"La Pisana torna finalmente ad assumere la composizione che gli elettori hanno deciso" aggiunge il capogruppo dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio "Speriamo che ora si sblocchi l'attività del Consiglio e che, seppur rimaneggiata e ancor di più sotto il ricatto dell'Udc, la maggioranza cominci a governare, se ci riesce".
E poi avanza una domanda: "Ci permettiamo solo di riproporre una questione già avanzata nella prima seduta: che ne sarà degli atti approvati fino ad oggi da questa maggioranza allargata e abusiva?".

Sarkozy parla la stessa lingua di Bossi


Non intendo lanciarmi in un parallelismo politico tra il Presidente francese ed il leader del Carroccio, ma, appunto, fare qualche considerazione sul loro linguaggio.
Infatti, dopo le dure critiche del Commissario europeo alla Giustizia, Viviane Reding, riguardo la politica dei francesi contro i rom, annunciando anche l’apertura di una procedura d’infrazione contro Parigi, la risposta del presidente Nicolas Sarkozy non si è fatta attendere.
"Accolga i rom nel suo Paese, il Lussemburgo", ha detto.
La Reding aveva denunciato la circolare di agosto sui rom messa a punto dal governo francese per procedere alle espulsioni; "l’Europa non era testimone di questo genere di situazioni dalla seconda guerra mondiale".

L'affermazione di Sarkozy, tra il goliardesco e l'irrispettoso, ricorda molto i modi del segretario Leghista, che così mal si addicono ad un'assemblea politica, nazionale od internazionale.

mercoledì 15 settembre 2010

Scorre Acqua Risparmiata


Non sarà la rivoluzione dell'anno, ma lo Sloan AQUS Greywater System captures permette di risparmiare circa 20mila litri di acqua ogni anno, in una casa di 2 persone.
Il suo funzionamento è pressochè elementare: l'acqua che scende dal lavandino, spesso inutilmente sprecata, viene reincanalata nella vaschetta dello sciacquone del wc, dove trova un nuovo utilizzo.

Resta da capire se eventuali problemi come intoppi o incrostazioni che possono creare le acque bianche e saponate non portino danni ad impianti, tubature o pozzetti.

Al momento, questo accessiorio è in vendita nei soli USA, ma spero che l'idea venga al più presto importata.

martedì 14 settembre 2010

Su Chi si Può Sparare?


“Immagino che abbiano scambiato il peschereccio per una nave con clandestini” così il Ministro Maroni commentava quanto accaduto ieri.
Questa frase mi ha fatto rabbrividire. E' quindi questa l'arma che da adesso in poi si userà contro i clandestini? E' questa la posta in gioco per cui pagheremo 5 miliardi di euro al dittatore libico?

Far sparare la marina di un paese UE contro le carrette del mare è inumano e politicamente insostenibile. Così il centrodestra "esternalizza", se mi passate il termine economico.

A sparare sui migranti sarà la “Grande Repubblica Araba di Libia Popolare e Socialista”, con navi che magari gli abbiamo regalato noi e con a bordo i nostri militari; battenti però bandiera libica, così da metterci al riparo da qualsiasi scrupolo di coscienza, o da grane con il parlamento europeo.

La Magistratura è nel PdL


"La legalità è la mia stella polare" diceva il Premier giorni fa. (Nel senso che è distante svariati anni luce, ironizza Spinoza.it)
Comunque, Silvio Berlusconi si dice d’accordo ad introdurre di una norma che preveda l’incandidabilità per chi ha avuto problemi con la giustizia. Incredibile.
Ma c'è una condizione. Ah ecco, volevo ben dire.
"Che il giudizio non sia dato da una certa magistratura, ma da un organo interno al nostro partito".
Dopo aver occupato ogni ganglo del sistema, ora il Cavaliere pretende anche di svolgere il ruolo proprio della Magistratura, ossia di decidere chi è colpevole.

Non è dato sapere chi comporrà quest'organo, forse i coordinatori o gli ormai famosi probiviri.
Dice il Fatto su questi ultimi: “La commissione è un rebus: un organo che non si è mai riunito, composto da membri messi lì chissà da chi. Probiviri spesso sconosciuti. Ma soprattutto frequentatori, dieci anni fa come oggi, di persone accusate di voler ricostruire una P2″.

Vedendo come 'tira' il giustizialismo, da dipietristi, grillini e popoli viola, Berlusconi vorrebbe ora introdurre una magistratura 'de noantri' che controlli - si fa per dire - il profilo giuridico dei candidati.
Giustizia - la Loro - è Fatta!

Non Offendete la Nostra Intelligenza...


Dopo il caso degli Orsetti Padani (ne parlo qui), continua l'indottrinamento dei giovani all'ideologia leghista.
Come nelle peggiori dittature mussoliniane e staliniste, alcuni video apparsi in rete di una scuola elementare di Adro(BS) evidenziano un’inclinazione all’indottrinamento subliminale dei bambini che potrebbero far temere che i passi successivi siano le divise verdi o la rivisitazione del programma di storia, con fuori Garibaldi e dentro Gianfranco Miglio. (cui peraltro è intitolato l'istituto)

Tutto passa per il Sole delle Alpi, simbolo storico e culturale del settentrione, che negli ultimi anni ha assunto un profondo significato politico, usurpato dalla Lega Nord. Questo simbolo è dappertutto, sugli zerbini, sui bidoni, sui posaceneri, perfino sui banchi e nei cartelli per sostituire le "O".
"E' solo un simbolo culturale" si giustificava un untuoso Salvini a L'infedele "Non offenda la nostra intelligenza" gli rispondeva Gad Lerner. Il conduttore, di origine ebrea, ha ricordato come il crocifisso abbia svolto un'importante ruolo di - uso un'espressione forte - "sottomissione culturale" nel suo percorso scolastico.
Appunto, il crocifisso: se non si può esporre un simbolo religioso, si può invece farlo con uno politic... pardon, culturale? E perchè non una bella piadina romagnola appesa nelle aule del riminese? Prima che nazista, anche la svastica era solamente un innocuo simbolo culturale induista ed un carattere, la G, dell'alfabeto runico...

In tilt il ministro Gelmini, che prima condanna, poi ci ripensa e approva, prendendosela anzi con i simboli della sinistra. (quaderni, matite, mappamondi, lavagne e tavole periodiche, forse..)

Ricordate la storia della rana in acqua?
Se si butta la rana nell'acqua bollente, lei salterà via, ma se la si scalda poco a poco, la rana si ritroverà bollita senza neanche accorgersene.
Questa temperatura dovrebbe già farci saltare fuori dal Carroccio.

lunedì 13 settembre 2010

Terrorismo Mediatico, siamo alla Frutta


Se anche il primo quotidiano nazionale pubblica una notizia palesemente falsa allo scopo di screditare le opposizioni (parlamentari e non), siamo al delirio.
Corriere della Sera del 10/9, pagina 13: “Ferrero e Diliberto nelle liste pd, l’ira di Veltroni”. Secondo il quotidiano di via Solferino Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria del partito democratico, sarebbe stato incaricato da Bersani di presentare dentro le proprie liste candidati del Prc e del Pdci con il fine di eleggere una ventina di deputati tra Camera e Senato.
Quanto accaduto è gravissimo, deontologicamente in primis, visto che a quanto pare i diretti interessati non sono stati neanche ascoltati.
Indignati gli esponenti della Federazione della sinistra; dichiara furente Ferrero: "La notizia secondo cui il sottoscritto e Diliberto si candiderebbero all’interno delle liste del Pd è falsa e destituita di ogni fondamento. Non ce lo ha mai proposto il Pd e non lo abbiamo mai proposto noi. E’ così assurda che nonostante la fantasia non difetti non è mai venuta in testa a nessuno. Resta il fatto che noi comunisti o veniamo ignorati o denigrati". Per l’ex ministro della Solidarietà sociale "è incredibile che tutto venga ridotto a poltiglia e a gossip perdendo di vista una cosa fondamentale: la necessità di cacciare Berlusconi perché finché sta in piedi demolisce non solo la Costituzione ma ogni elemento della vita democratica". Ferrero parla anche dell’alleanza democratica, unico accordo realizzato con Bersani, unica intesa "che può battere Berlusconi mentre è del tutto evidente che ci sono giornali e parti di partito che puntano esattamente alla stessa cosa che dice Veltroni, cioè che il Pd corra da solo. Con l’unico risultato di far vincere Berlusconi ancora una volta".
Per Cesare Salvi, portavoce della Federazione della sinistra "gli anni di esperienza politica ormai non sono pochi ma mi è difficile ricordare una notizia pubblicata con tanto rilievo e priva però di qualsiasi fondamento. Che Ferrero e Diliberto si candidino nelle liste del Pd non solo è una cosa del tutto falsa ma nasconde un’operazione che è quella di spostare a destra il partito di Bersani e l’asse delle ipotizzate alleanze e stroncare la forza di sinistra più coerente che in questo momento è la Federazione".
Il Corriere tira in ballo anche il terrorismo, ovvero Francesco Piccioni, ex brigatista, da molti anni collaboratore de il manifesto, che secondo il giornale diretto da Ferruccio de Bortoli, starebbe diventando il portavoce di Ferrero. Ma questo smentisce nel modo più assoluto: "Per quanto riguarda Piccioni, dopo aver pagato il suo pesante debito con la giustizia, è oggi giornalista de il manifesto che conosco da anni. Non è dipendente di Rifondazione Comunista ne è in procinto di diventarlo. Non è il mio portavoce ne è in procinto di diventarlo, così come non ha alcun incarico a Rifondazione Comunista. Mi dispiace" conclude "che dopo i casi Boffo e Fini continui l’uso delle relazioni tra le persone a fini di distruzione politica".
L’operazione giornalistica del Corriere, ha scosso anche il principale partito di opposizione, dove gli avversari di Bersani hanno chiesto addirittura la convocazione degli organismi dirigenti, malgrado Migliavacca, coordinatore della segreteria, abbia smentito "categoricamente che vi siano stati accordi politici, confronti su candidature e voti con Ferrero e Diliberto. Sono informazioni destituite da ogni fondamento".

Questo killeraggio mediatico, fatto con lo scopo di minare reputazione e credibilità delle forze del centrosinistra, è quanto di più assurdo si possa immaginare, e scuote dalle fondamenta il principio stesso di libertà d'informazione.

venerdì 10 settembre 2010

Complimenti a Barroso


Il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Durão Barroso, ha deciso di combattere l'assenteismo degli eurodeputati; chi non si presenta a una seduta plenaria sarà punito con una multa, denaro sonante che è sarà detratto dallo stipendio. La regola, del tutto nuova e inaspettata, sarà applicata senza sconti a Strasburgo.
Dalle 9 alle 11 e 45 i parlamentari dovranno essere tutti presenti nell’emiciclo per seguire i lavori; per tre volte, a intervalli irregolari, sarà effettuata una prova di voto. Una specie di appello elettronico: chi non risponderà due volte su tre inserendo la sua tessera di riconoscimento nel banco, subirà una penalità.

Oltre a essere additato come assenteista, chi non si presenta nell’emiciclo prenderà una multa salata che sarà comminata dall’ufficio di presidenza.
Il provvedimento del presidente della Commissione arriva dopo anni di polemiche, all’interno dell’Unione e sui mass media europei, a proposito dell’assenteismo dei deputati.

Il rapporto di un assistente parlamentare, nel 2009, aveva messo in luce un’alto assenteismo soprattutto tra gli italiani, ma la tendenza è generalizzata. Barroso, nell’annunciare il nuovo provvedimento, non ha fatto i conti con i suoi deputati. Molti hanno criticato l’innovazione. Sono infatti alcune centinaia le risposte di indignazione rispedite al mittente.
Potito Salatto, eurodeputato del Ppe: "Questa volta Barroso ha esagerato – sbotta - Ha fatto sapere che multerà gli eurodeputati che domani mattina non saranno presenti in aula al dibattito sullo Stato dell’Unione di cui lui è relatore. È un comportamento indecente, che svilisce il nostro ruolo, trasforma noi parlamentari in una claque retribuita".
"Il meccanismo studiato dall’ufficio di presidenza ha qualcosa di perverso. Sembra di essere tornati a scuola, quando la maestra metteva in castigo chi non si comportava bene – incalza l’eurodeputato – Ma qui siamo in Parlamento e sono convinto che partecipazione ai dibattiti è ampia quando si parla di cose serie e senza che si introduca una minaccia di qualsiasi tipo".

Raffaele Baldassarre, altro europarlamentare del Ppe, sempre presente nelle sedute plenarie, inclusi voti e dibattiti, chiede una riunione di gruppo e discutere della questione. Da parte sua, nella missiva di dissenso, dichiara di essere "in pieno disaccordo con il contenuto e i metodi adottati dalla conferenza dei presidenti".

Per molti a Strasburgo, questa nuova regola sulla presenza in aula è caduta dall’alto senza che ci sia una normativa che la preveda e senza che sia avvenuto un micro dibattito pubblico. L’unica sanzione prevista e condivisa, invece, è quella per i deputati particolarmente assenteisti. In pratica, chi non partecipa almeno al 50% delle sedute parlamentari incassa mezzo stipendio. E nella sessione 2009-2010, sono stati 132 gli eurodeputati che non si sono fatti granché vedere nell’emiciclo: l’Assemblea ha già risparmiato 243mila euro.

Trovo l'iniziativa molto interessante, e ne auspicherei l'applicazione anche ai parlamenti nazionali, dove spesso si rilevano grandi tassi di assenteismo. Sarei anche per fissare un limite alle mancate presenze ingiustificate, superato il quale vi è la sospensione o la sostituzione.
Se hai altro da fare, occupati delle tue faccende, lasciando la responsabilità della cosa pubblica a qualcuno davvero interessato e disponibile.

giovedì 9 settembre 2010

Brunetta Spara sulla Scuola


Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta dice la sua sul precariato nel mondo della scuola, e lo fa da Frascati, durante la “Summer School 2010″, organizzata dalla fondazione Magna Charta.

Digrigna i denti e spara numeri, il ministro, inciampando in diverse imprecisioni:
Il sistema [scolastico] costa tanto e rende poco. Non è neanche vero che gli insegnanti sono pagati poco, perchè in altri paesi guadagnano di più perchè lavorano di più”.
Non è vero. Ad esempio in Germania, come ha scritto su MicroMega dello scorso luglio Mila Spicola, se lo stipendio medio di un professore di scuola secondaria superiore in Italia dopo quindici anni di insegnamento è di 27.500 euro lordi annui, quello di un collega tedesco, nelle stesse condizioni, è di 45.000 euro all’anno.

Inoltre le ore di lavoro di un insegnante tedesco sono praticamente le stesse di quelle di un italiano, anzi, un po’ meno: rileva ancora la Spicola che “gli insegnanti tedeschi hanno una media di 22 ore di lezione frontale alla settimana contro le 18 degli insegnanti del nostro paese, ma bisogna tenere conto del fatto che le ore di lezione in Germania sono solo di 45 minuti”.
Pertanto, se guardiamo al tempo effettivo di lavoro, i docenti italiani sostengono 18 ore di 60 minuti settimanali contro le 16,3333 ore di 60 minuti dei colleghi tedeschi.

Seconda dichiarazione di Brunetta degna d’attenzione: “Non c’è meritocrazia, altissimo è il livello di assenteismo degli insegnanti che implica legioni di supplenti”. Inutile dire che le assenze per malattia o per altri giustificati motivi che un insegnante può permettersi sono quelle (e soltanto quelle) consentite dalla normativa vigente in materia. Ma se si verificano abusi e irregolarità, il problema sta nell’inefficienza dei controlli.

E ciliegina sulla torta: “nessun giornalista si sia preoccupato di vedere chi cavolo è il supplente che non ha vinto uno straccio di concorso per 15 anni. Forse farebbe meglio a cambiare mestiere”. Brunetta dovrebbe sapere che l’ultimo concorso ordinario nel mondo della scuola è stato bandito nel 1999: più di dieci anni fa.
Tutti coloro che si sono laureati dopo di allora non hanno avuto altra scelta che andare ad ingrossare l’esercito dei precari.
Per vincere i concorsi bisogna che questi siano banditi.

mercoledì 8 settembre 2010

Lettera aperta al Segretario Nazionale del Nuovo Partito d'Azione Pino A. Quartana


Giro sul mio blog una lettera aperta al segretario dell'NPA da parte dei membri del Coordinamento Nazionale e di altri militanti del partito.
Mi trovo d'accordo in linea generale sui contenuti, ma non sulle modalità.


Caro Segretario,
cinque anni fa è stata data concretezza ad un sogno che probabilmente anche i più fervidi idealisti avrebbero ritenuto folle: dare vita ad un nuovo, autentico e riconosciuto Partito d'Azione. E' stato un sogno che per decenni tanti azionisti delusi e dispersi qua e là per tutta l'Italia hanno coltivato invano.
Oggi, a poco tempo di distanza dalla rifondazione azionista, possiamo orgogliosamente affermare che questo sogno non solo è diventato realtà, ma è cresciuto, si è rafforzato e con il contributo di un numero sempre maggiore e qualificato di compagni è riuscito pienamente nell'intento di restituire all'azionismo una credibilità, un'autorevolezza ed una propositività del tutto inaspettate considerando anche le basi sulle quali il progetto era stato innestato.
Fin da quei primi giorni, all'obiettivo appena citato se n'è affiancato un altro non meno importante; quello cioè di lavorare all'affermazione di una vera e autentica Rivoluzione Democratica, mai veramente inveratasi in questo Paese.
Orgogliosi del lavoro fin qui svolto, siamo consapevoli che il percorso è ancora lungo e pieno di difficoltà, ma con lo stesso spirito e la stessa determinazione vogliamo lavorare affinché anche questo secondo compito possa finalmente concretizzarsi.

Ci siamo sempre definiti “coscienza critica della sinistra” perché, pur consci della necessità di dover appartenere ad uno schieramento autenticamente e fattivamente alternativo alla destra, ne abbiamo da sempre rilevato i limiti, le manchevolezze e le indecisioni che hanno paralizzato la sua azione politica.
Non abbiamo mai nascosto di voler stare nella sinistra e di lavorare attivamente per essa, pur mantenendo integre le prerogative per cui siamo nati. Ci siamo sempre mossi lealmente, pur con tutte le nostre critiche, nell'ambito della coalizione di centrosinistra, quel centrosinistra che purtroppo tante, troppe volte ci delude. Comunque sia, non ci siamo mai tirati indietro dal confronto e quando ci è stato possibile abbiamo dato il nostro pieno contributo.
E' impossibile dimenticare che fu proprio il Partito d'Azione, oltrepassando i limiti e le divisioni ideologiche dei partiti che costituirono il CLN, ad assumerne la guida, avocando a sé gli oneri e gli onori di guidare la vittoriosa lotta per la Liberazione contro il nazifascismo. Anche oggi noi azionisti sentiamo l'obbligo morale e politico di contribuire con la stessa determinazione alla lotta contro la destra arrogante e liberticida, protesa alla distruzione di due principi per noi sacri ed inviolabili: la Giustizia e la Libertà.
Vogliamo che l'azionismo, oggi incarnato e rappresentato nella politica italiana, e dopo una infinita assenza sessantennale, dal Nuovo Partito d'Azione, torni ad essere, come lo fu allora, alla testa delle forze che hanno il dovere di contrastare chi vorrebbe innalzare a sistema politico la sfrontatezza, la boria e la prevaricazione dei forti sui deboli. Vogliamo che torni ad essere a pieno titolo avanguardia delle forze democratiche e vogliamo soprattutto che questo ruolo gli sia nuovamente ed integralmente riconosciuto.

Soprattutto per questo motivo, i firmatari di questa lettera aperta vogliono sollecitarti a rappresentare gli ideali ed i programmi azionisti di cui l'Italia ha ormai spasmodico bisogno in una futura e possibile competizione tesa ad individuare il rappresentante della coalizione di centrosinistra in una prossima consultazione elettorale. Noi riteniamo ormai maturo il tempo in cui il Segretario del Nuovo Partito d'Azione possa e debba proporsi come competitore in una leale sfida rivolta agli altri leaders del centrosinistra, confrontandosi con loro su proposte programmatiche concrete ed innovative e chiedendo il mandato degli elettori ad assumere la guida di tutto lo schieramento politico sulla base dei contenuti perché sono soprattutto i contenuti a legittimare le varie leadership.
Caro Pino, non siamo dei pazzi, anche se in poche e semplici parole ti stiamo chiedendo di candidarti, perché di questo si tratta, alle future ed eventuali primarie nazionali della coalizione di centrosinistra. Siamo ben consapevoli della limitatezza delle nostre forze e della scarsità dei nostri mezzi, ma siamo altresì consapevoli che il vigore e la statura della gloriosa tradizione azionista potrebbe ampiamente sopperire con le idee alle nostre carenze logistiche ed organizzative.
Caro Segretario, soprattutto per merito tuo, già una volta un sogno si è trasformato in realtà; ora ti invitiamo a lavorare ed a spenderti ancora di più, e sappiamo bene quanta fatica ciò possa costarti anche in termini personali, affinché il bisogno di una politica radicalmente onesta e radicalmente democratica esca dai nostri piccoli recinti comunitari e si ponga come programma condiviso da parte di tutto il centrosinistra, non per il centrosinistra in sé ma per salvare ancora una volta la nostra Italia.

Gabriele Oliviero
Silvano Mulas
Stefano Beretta
Vincenzo Mazzotti
Maria Balzano

lunedì 6 settembre 2010

Nella Politica ricompare la Politica


Chi si aspettava un terremoto politico dal discorso di Fini alla festa di Mirabello è stato accontentato. Un discorso dotato di grande spessore politico, in cui il Presidente della Camera ha smontato pezzo per pezzo Berlusconi ed il berlusconismo: contro la Gelmini per la riforma scolastica, contro Bondi per i tagli alla cultura, contro Frattini per l’accoglienza a Gheddafi, contro la Lega perché il suo federalismo non è solidale e la Padania non esiste. Ma è anche un attacco all'infamia del terrorismo mediatico del "Metodo Boffo" (ne parlo qui), di cui negli ultimi mesi anche lui è stato bersaglio, ed una critica alla visione personalistica, autoritaria e padronale del partito e della politica. Quei "Tg ridotti a fotocopie dei fogli d'ordine del Pdl", quelle "campagne paranoiche e patetiche", quegli "atti di lapidazione islamica" e quegli "atteggiamenti infami rivolti non a me, ma alla mia famiglia" hanno fatto esplodere la rabbia finiana giustamente covata, un'inesorabile denuncia dell'aggressione subita.

Ma non parliamo di beatificazione, avevo già espresso i miei dubbi in proposito. (qui)
Nel suo intervento, Fini ha tracciato e riscoperto i contorni di una destra vera, repubblicana e sociale, fatta di ordine e rispetto (ne parlo anche qui). Parole forse anche un po' banalotte (almeno per chi sono anni che denuncia il marcio modus operandi del Cavaliere), ma che suonano come un potente stop alle politiche improvvisate e maldestre di questo Governo.
Non è, come denuncia qualcuno, la fine del centrodestra, anzi, è la rinascita di quel concetto di destra europea che in Italia è da anni falsato dall'anomalia berlusconiana.

Astutamente, come faceva notare Marco Travaglio a SkyTG24, Fini non stacca la spina, non rientra nel PdL ("non si può rientrare in qualcosa che non c'è più"), e sembra sfidare Berlusconi: 'Noi non ce ne andiamo, se vuoi ci devi cacciare tu'.

Le reazioni?
Casini gongola ritrovando nel vecchio amico un futuro alleato sulle sue stesse identiche posizioni, e Di Pietro invece lo attacca frontalmente: "Fini non puo’ giocare a fare il furbo con gli italiani, né può pensare di essere uno e bino. Deve fare una scelta: o sta all’opposizione o sta al governo. Fini, invece, dopo aver denunciato il conflitto d’interessi e il menefreghismo di Berlusconi, il ricatto e il tentativo di comprare i parlamentari, il disastro economico e sociale procurato al Paese, comunica agli italiani che sosterrà il governo, appoggiando i cinque punti che Berlusconi vuole portare all’ordine del giorno. Faccia una scelta: o manda a casa quello che egli stesso ha definito un despota oppure, se rimane al governo, e’ complice anche lui. E’ proprio il caso di dire: non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca". Incontrastabile.
"Destra spaccata, Pd può batterli" è Franceschini a commentare aridamente il nuovo scenario.
Rispondo io all'ex-leader: "Non credo potrebbe, e comunque la vittoria non deve basarsi sulle divisioni degli avversari, ma sulla validità di una proposta politica che il pd ancora non ha." (parlo anche qui delle mie scarse simpatie per il Partito Democratico)

venerdì 3 settembre 2010

I Leghisti Mungono


"Roma Ladrona, la Lega non Perdona!" e così, ora, i politici del Carroccio mungono risorse dalle casse locali.
Avevo già parlato del declino della Lega Nord, da 'partito di lotta' a 'partito come gli altri', adagiatosi sulle poltrone del comando (ne parlo qui); nuovi episodi del trasformismo padano si verificano nel comasco ed in Friuli Venezia Giulia.

A Bregnano (CO) accade che il sindaco, Evelina Arabella Grassi, si triplichi lo stipendio, passando dai miseri 927€ a 2788€ al mese.
“Mi sono rimessa in gioco e ho deciso di fare l’amministratrice a tempo pieno, ho lasciato il mio lavoro e non sto di certo campando grazie ai cittadini di Bregnano e al paese che amministro. Se vogliamo dirla tutta, il mio stipendio da sindaco e più basso rispetto a quello che percepivo quando lavoravo” rivela la Grassi.
Per informazione, Bregnano è una metropoli ai margini estremi della Brianza, con ben 5.900 abitanti (dati 2006) ed una superficie di ben 6 km².

Il Presidente del Consiglio friuliano Edouard Ballaman, invece, usava l'auto blu anche per portare a spasso il cane quasi. Accompagnava la moglie dal dentista, s'è fatto scorazzare fino alla casa al mare a Santa Margherita di Caorle ed ha pure raggiunto l'aeroporto di Malpensa quando partiva per il viaggio di nozze con autista e macchina di servizio.

Questi episodi dimostrano un uso privato della politica che va oltre i semplici diritti di retribuzione e sostentamento, e testimoniamo un atteggiamento privo di dignità e rispetto verso il popolo e la cittadinanza.

giovedì 2 settembre 2010

Andiam, andiam, andiamo a Contestar..


Nuovo capitolo di terrorismo mediatico a sfondo berlusconiano (ne parlo anche qui).
L'occasione è la festa tricolore di Futuro e Libertà, in programma a Mirabello dal 31 agosto al 5 settembre, che vedrà ospite il Presidente della Camera Gianfranco Fini. Il PdL sta organizzando dei pullman di militanti arruolati proprio per contestare il neorivale del Premier.
A rivelarlo al Secolo è Vitale Mattera, militante napoletano: "Ho ricevuto una telefonata da parte di Francesca Pascale (modella napoletana e consigliere provinciale per il Pdl), che mi chiedeva di organizzare un pullman di cinquanta ragazzi per andare a Mirabello domenica".
"Mi sono stupito" racconta Mattera "perché pensavo che il pullman fosse per Fini e fosse composto da sostenitori finiani: ma sapendo che Francesca è una berlusconiana doc le ho chiesto a cosa servisse l'ìiniziativa. E lei mi ha risposto che serviva esattamente per fischiare e contestare Fini nel momento del suo intervento".
Nonostante gli annunci di querele dal parte del ministro Michela Brambilla, Mattera conferma la versione dei fatti denunciata ieri dal sito finiano di Generazione Italia: "La Pascale ha fatto anche il nome della Brambilla, ha detto che era lei che stava organizzando i pullman per Mirabello".

Visto che ancora non avevo commentato i prodromi della vicenda, riavvolgo il nastro di qualche settimana: considero la smarcatura di Fini dalla politica berlusconiana una cosa positiva, anche se non sono del tutto convinto della sua buonafede (nel senso che sospetto possa trattarsi solo di una strategia in vista della - forse prossima - uscita di scena del Cavaliere).
Rimane il fatto che Berlusconi fa male alla Destra (come già dicevo qui), ed ogni seppur minimo segnale di restituire dignità e identità ad essa merita rispetto, e, ad oggi, anche solidarietà visti i modi in cui la totalicrazia berlusconiana reagisce.

FareFuturo, la fondazione vicina a Fini, commenta con toni durissimi "L'idea di organizzare pullman contro chicchessia è figlia di una filosofia politica illiberale, totalitaria, assolutista. È il frutto avvelenato che fa coerentemente parte del dna politico di chi pensa alla politica come cieca obbedienza a un leader carismatico. Per dirla tutta: i pullman sono, purtroppo, la ciliegina sulla torta rancida di un sistema di potere che si fonda sul 'signorsì', sul servilismo verso un unico signore e padrone".
Scrive Filippo Rossi sul webmagazine: "I pullman 'anti-Fini' sono anche culturalmente coerenti con il populismo sciatto e qualunquista di chi si vuole unico depositario della volontà della gente. Di chi pensa che non possa (non debba?) esistere chi non la pensa come lui, di chi si aspetta solo baciamani e genuflessioni. Di chi caccia il dissidente, di chi lo definisce traditore. Di chi considera un partito come proprieta' privata. Di chi pensa di poter andare avanti con gli aut-aut: senza discussioni, senza dialogo, senza confronto. Di chi pensa che la politica sia nella sostanza solo propaganda e pubblicità".

"Gli daranno anche il panino, in puro stile CGIL. E magari anche un libretto rosso con tutte le istruzioni per contestare il nemico del popolo…" ironizza il sito Generazione Italia.

La Tolleranza, a Scuola prima di Tutto


Walter S., maestro elementare austriaco, ha deciso di sottoporsi all'intervento chirurgico per cambiare sesso.
Sposato con Martha e padre di un bambino, ora si fa chiamare Andrea; non intendo focalizzarmi su questi particolari pruriginosi, ma riflettere sul contesto lavorativo in cui è avvenuto il tutto.
Il ministro per l’educazione federale, Claudia Schmied, ha confermato che Andrea non sarà sospesa o licenziata dopo l’operazione chirurgica per il cambio di sesso, e ha dichiarato: “Le scuole devono essere la casa della tolleranza, non della discriminazione”.

Come sempre più spesso accade, noi stiamo a guardare mentre il mondo corre verso il futuro. E, prima che qualcuno fraintenda, più o meno volontariamente, sottolino che non intendo auspicare o caldeggiare i cambi di sesso, ma che ripongo nella parola ' futuro' la speranza e l'augurio per un avvenire di libertà, uguaglianza, rispetto e comprensione.

mercoledì 1 settembre 2010

Costi della Politica, in arrivo la Regione Salento


Già da tempo immemore era stata promessa l'abolizione delle province, che invece continuano a riprodursi gioiosamente, ma la novità è che Brindisi, Taranto e Lecce sono sulla buona strada per creare una nuova regione, il Salento.
Un apposito Comitato, che dispone anche del sostegno dell'emittente TeleRama, si è già attivato per sostenere la causa: le motivazione che porterebbero a chiedere l’istituzione di una nuova Regione partono da ancestrali linee storico antropologiche e alla provincia di terra d’Otranto esistente fino al 1927, mentre non sembrano essere citati elementi secondari come la necessità di ridurre le spese, l’incidenza della crisi economica, i tagli dei trasferimenti da Roma e l’opportunità di creare un altro Consiglio e un’altra Giunta regionale, in cui imboscare parenti, amici, amici degli amici, amici dei parenti, parenti degli amici, eccetera, ovviamente con nuove sedi, uffici, autoblu, autisti, etc etc.
Il progetto ha già trovato il sostegno di Adriana Poli Bortone, leader di IoSud, mentre il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, si è detto contrario.

Il segretario cittadino di Lecce di Rifondazione Comunista Alessandro Persano, scrive in un comunicato:
“Seguiamo in questi giorni il delirante dibattito sulla costituzione della "Regione Salento" promossa da un gruppo di potere voglioso di tornare a dare le carte a proprio piacimento.
Il cavalcare slogan da "tifoseria" alla "odio bari" o ripescare slogan leghisti tipo "Bari Ladrona" denotano solo una politica squallida e priva di idee come chi la promuove.
Rifondazione Comunista evidenzia come il Salento sia da secoli terra di accoglienza, aperta ad ogni contaminazione, con una sola pecca, essere governata da una classe politica ed imprenditoriale parassitaria e borbonica che invece di perder tempo con queste campagne di propaganda farebbe bene ad immaginare per quest'area uno sviluppo sostenibile. Se non sono capaci possono sempre riciclarsi, a partire da TeleRama che potrebbe diventare TelePadania2"
e conclude, sottolineando il suo parere contrario "Rifondazione Comunista sogna e lavora per uno sviluppo reale del Salento."

Per Chi Suona la Campanella?


Settembre, ricomincia la scuola. Ma non si placano le polemiche per i tagli e le riforme operate dal tandem dei ministri Gelmini e Tremonti. (ne parlo qui)
Oltre 22mila i precari a rischio licenziamento quest’anno.
Proseguono gli scioperi della fame e le occupazioni degli Usp. Ad Agrigento, Retescuola lancia l’idea dell’«Invasione dello Stretto»: una catena umana contro la distruzione della scuola pubblica, nei pressi dell’opera simbolo dello spreco delle risorse dello Stato, il Ponte di Messina. Come al solito, sul fronte sindacale, solo la Flc-Cgil si mobilita: assemblee negli istituti fin dal primo giorno di scuola, sciopero a intermittenza nelle prime ore dal 1°ottobre e i 'Sabati della Conoscenza' nelle piazze (l’11 e il 18 settembre) per informare le famiglie sullo stato della scuola.
Non è solo il personale del mondo dell'istruzione ad essere colpito, innumerevoli sono anche i tagli che colpiscono i programmi: ridotte le ore in tutti gli indirizzi di studio, meno italiano, storia, geografia, matematica e scienze al liceo classico, con 27 ore settimanali; latino, chimica e fisica allo scientifico, anch'essi con 27 ore; meno matematica ed economia aziendale per i ragionieri dell'Igea, e meno meccanica, sistemi, tecnologie meccaniche, disegno e progettazione per i periti industriali, entrambi con una dote di quasi il 20% delle ore tagliate.
Soppressa la storia dell'arte, come fossimo un paese a scarsa vocazione artistica, niente diritto al classico e niente geografia agli istituti tecnici.
Queste le novità non solo per le nuove classi, ma anche 'in corsa' per chi si appresta a frequentare gli anni successivi.

Oltreoceano, il Presidente americano Obama invece mette la scuola al centro della legge sul lavoro, salvando 300 mila insegnanti dal licenziamento.
“Non si licenzia chi educa i nostri figli" ha dichiarato.