lunedì 26 aprile 2010
Berlusconi fa male alla Destra
Quella che abbiamo qui in Italia, si dice spesso, è una destra anomala: tutta la sua forza si basa sul potere carismatico e mediatico di Berlusconi, che usa la politica solo per sfuggire ai suoi problemi giudiziari e favorire economicamente il suo impero e quello di amici e amichetti.
La VERA Destra è Ordine, Giustizia, Legalità e Rispetto: una vera Destra repubblicana non permetterebbe mai di minare l'unità nazionale con scapestrati propositi come il federalismo, una vera Destra repubblicana non attaccherebbe un giorno sì e l'altro pure la magistratura e le istituzioni.
Al suo approdo in politica, Berlusconi si presentò come un liberale, colmò un vuoto politico creatosi dopo che la tempesta di Tangentopoli ebbe spazzato via la Prima Repubblica.
Soprattutto in questi ultimi anni, però, ci siamo accorti che in realtà egli è uno dei più agguerriti conservatori, alleato poi con la Lega, dichiaratamente (sottovoce e solo in Francia, però) neofascista. Si potrebbe definire anche un neomonarchico, che punta ad accentrare su di sè, o comunque sugli organismi da lui stesso nominati, tutti i poteri.
Altro esempio, la sua incapacità di creare un dialogo ed un confronto; Berlinguer ed Almirante, giusto per citarne due, quando partecipavano alle tribune politiche del tempo, si rispettavano, si lasciavano parlare ed usavano toni pacati per illustrare le loro idee o ribattere all'altro.
Da quando è in campo Berlusconi, i programmi politici si sono trasformati in veri e propri, come li chiama lui, "pollai", dove si urla, si sbava, ci si parla addosso e ci si insulta, senza spesso entrare nel merito della questione. Inutile dire che questo sottende ad una precisa strategia comunicativa, che confonde lo spettatore e non gli dà modo di capire alcunchè.
Berlusconi sta SPUTTANANDO la Destra: con la sua politica di faccendieri, cacicchi e cortigiani, con i suoi demagogici moderatismi, i provvedimenti acchiappavoti come gli improbabili 'incentivi'; il tutto, sempre professandosi di Destra e Liberale.
Passata l'infatuazione carismatica con cui Berlusconi ammorba l'Italia, la Destra, e i Liberali, avranno la reputazione rovinata: "ah, sono questi i Liberali?!" si domanda un giovane che si affaccia alla politica oggi.
Io sono di sinistra, ma non schiacciato all'ideologia comunista, e vedo un sano liberalismo anche come un motore di progresso e sviluppo.
Non a caso, forse, nel 1985, il consigliere comunale liberale (del PLI) di Taranto Valentino Stola chiese ufficialmente al Pci, al Psi, al Psdi ed al Pri di far parte del costituendo esecutivo; probabilmente anch'egli come me credeva in una vera alternativa capace di coniugare progresso e libertà.
Attualmente, ho ritrovato questi elementi nell'ideologia del Nuovo Partito d'Azione, e con loro, porto avanti il progetto di costruire questa vera Alternativa Liberale di Sinistra.
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Analisi ineccepibile, persino buonista. Ora è il momento di prendere i giusti provvedimenti prima che la situazione precipiti anche per i danni creati a livello internazionale (vedi gli accordi segreti sul commercio dell'energia stipulati con Putin e Gheddafi...).
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