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Enea Melandri

sabato 3 aprile 2010

Che Fare con la Costituzione?


Mentre da Destra si minaccia di cambiare la Nostra Carta Costituzionale, e da Sinistra invece la si difende (almeno a parole), io chiedo semplicemente di cominciare ad APPLICARLA.

Se l'Art. 11 della Costituzione, che recita che "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli", fosse realmente applicato, noi non saremmo nè in Afghanistan nè in Iraq, e non parteciperemmo alle sedicenti "missioni di pace" in quelle terre.

Se l'Art. 21, quello per cui "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure", fosse realmente applicato, mai e poi mai un politico avrebbe potuto intervenire e licenziare giornalisti scomodi oppure oscurare reti o canali.

Se l'Art. 33, che precisa che "Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato", fosse realmente applicato, non si regalerebbero ogni anno migliaia di euro agli istituti privati. Governi di ogni colore hanno da sempre sostenuto l'insegnamento privato, e con le ultime riforme, anzi, non solo si sono tagliati i fondi alle scuole pubbliche, in barba ai milioni di studenti scesi in piazza a protestare, ma è bastato un colpo di tosse dei vescovi per ripristinare quelli per le scuole paritarie.

Per arrivare poi alla XII° disposizione transitoria e finale della Costituzione, per cui "È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista", ed alla sua discente diretta, la legge Scelba (143/52), che ne precisa attuazione e modalità: "ai fini della XII disposizione transitoria e finale (comma primo) della Costituzione, si ha riorganizzazione del disciolto partito fascista quando una associazione, un movimento o comunque un gruppo di persone non inferiore a cinque persegue finalità antidemocratiche proprie del partito fascista, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista."
Se queste norme venissero realmente applicate, in parlamento non potrebbero mai sedere formazioni come la lega nord o il popolo della libertà, e non potrebbero nemmeno ambirlo altre come il partito comunista dei lavoratori.
Spesso ci si attacca all'ambiguità dei termini utilizzati in questa legge per legittimare associazioni che ben poco hanno di repubblicano, ma che non si richiamo esplicitamente al fascismo.

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