venerdì 2 aprile 2010
Terapia d'Urto
Raramente mi addentro in strategismi politici particolari, in analisi tecniche o ipotesi fantapolitiche, ma questa volta credo che alla sinistra italiana, TUTTA la sinistra, serva una terapia d'urto.
Si può dire di tutto, che la sinistra deve reinventarsi, ricostruirsi, ritrovare il rapporto con la gente, certo, ma ritengo ancor più importante che la sinistra rompa i ponti con quelle strutture politiche che tengono i fili del gioco; le sinistre, parlo della federazione ma anche di 'sinistra, ecologia e libertà', deve smettere di correre dietro al capocordata PD, smettere di rincorrere gli interessi moderati delle lobby economiche e del clero.
Trovare una sua alternativa ed una sua autonomia, e ricostruire, in chiave moderna, le sue battaglie: sappiamo tutti che il comunismo, quello originario, almeno, non esiste più, e che la falce e il martello sono ormai solo avanzi polverosi del novecento; se da un lato attirano elettori nostalgici e passionari, dall'altro incutono timori e titubanze inutili, e da un altro ancora creano confusione in chi vorrebbe davvero un'alternativa anticapitalista. I nemici non sono più i latifondisti sovietici, ma la sicurezza del posto di lavoro, la qualità dell'istruzione, della medicina e della ricerca, i diritti civili, sociali ed umani, i monopoli, la libertà d'espressione e d'informazione.
Il PD va avanti solo grazie ad un elettorato affezionato, manco fosse un detersivo.. anzi, è peggio: un detersivo se vedi che non fa il suo dovere smetti di usarlo, ma questo invece continuano a votarlo nonostante appaia stordito e confuso ogni giorno di più!
Intendiamoci, non voglio certo catalogare il PD come un partito di destra, ma la granitica forza del PCI, a cui tanto dobbiamo sia come lavoratori che come persone, è scemata nei decenni e nelle legislature. Il PD, ormai, è solo un bollito senza strategie né progetti, un burattino ingiallito tra le dita dell'Italia dei Valori, dei Radicali e di Vendola, che lo sfruttano all'occorrenza.
Le sinistre devono spingerlo definitivamente al largo, verso quel centrismo moderato a cui tanto ambisce, e ritrovare quella filosofia umanista basata sulla libertà personale, la solidarietà, sul potere della ragione e della scienza.
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Articolo ineccepibile, concordo su tutta la linea e ti faccio un plauso come al solito! bravo Enea!
RispondiEliminaStefano Beretta, Nuovo Partito d'Azione