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Enea Melandri

giovedì 30 settembre 2010

Una Buona Medicina

Negli Stati Uniti è sempre più regolarizzato l’uso terapeutico della marijuana, e a breve, in California, ci saranno i primi referendum per la legalizzazione.
'Dopo aver letto questo grafico, almeno sarete convinti che la marijuana a scopo medicinale vi può aiutare a controllare i costi dell’assicurazione sanitaria' è l'introduzione a un articolo americano che illustra le proprietà medicamentose di quest'erba.

Ma mentre negli USA si comincia ad aprire a questa sostanza, in Italia continua la repressione ed il proibizionismo nei suoi confronti.

Cominciamo dal suo uso terapeutico:

- la marijuana è capace di curare l'emicrania: i dottori in California riportano di essere stati in grado di curare più di 300.000 casi di emicrania grazie alla marijuana medicinale;
- può curare la nausea, il dolore addominale e la diarrea: il principio psicoattivo della marijuana, il tetraidrocannabiolo (THC), è stato approvato dall’FDA nel 1985 per l’uso nel trattamento della nausea, il quale è stato messo sul mercato con il nome di marca Marinol e formulato sinteticamente in olio di sesamo sotto forma di capsule di gelatina da prendere oralmente (solo nel 1989 sono state prescritte circa 100.000 dosi); pertanto può aiutare la cura dei sintomi di malattie croniche come la sindrome dell’intestino irritabile e il Morbo di Crohn;
- l’uso della marijuana medicinale aiuta a diminuire la pressione oculare negli occhi dei pazienti affetti da glaucoma;
- aiuta chi è affetto da ADD (Attention Deficit Disorder) e ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder ovvero Sindrome da Deficit di Attenzione ed Iperattività); uno studio ben documentato dell’USC (Università Californiana) nel 2009 ha mostrato che la marijuana non solo è un’alternativa perfetta al Ritalin (uno psicofarmaco diffuso negli USA) ma tratta la malattia senza alcun effetto collaterale negativo, come causato invece dal farmaco;
- la marijuana agisce fermando gli effetti neurologici e gli spasmi muscolari che derivano dalla sclerosi multipla proteggendo i nervi contro le lesioni causate da questa malattia letale;
- un riscontro evidente suggerisce che l’uso della cannabis possa ridurre il dolore in gravi casi di sindrome premestruale;
- gli effetti della marijuana rallentano i tic e calma coloro che soffrono della sindrome di Tourette (un disordine neurologico che conta 272.000 casi negli USA) e rallenta i sintomi neurologici ossessivi nelle persone affette da disturbi compulsivo-ossessivi.

A questi benefici, va aggiunta un'importante azione di previenzione di alcune patologie:

- la marijuana è un rilassante per i muscoli e possiede qualità “antispasmodiche” le quali si sono dimostrate essere molto efficienti nella cura delle convulsioni;
- l’Instituto Scripps ha dimostrato che il THC derivante dalla marijuana serve alla prevenzione dell’Alzheimer bloccando i depositi nel cervello che sono la causa di questa malattia;
- l’associazione Americana per la Ricerca sul Cancro ha inoltre scoperto che la marijuana serve a rallentare considerevolmente la crescita dei tumori ai polmoni, al seno e al cervello

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