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Enea Melandri

venerdì 22 luglio 2011

Finalmente Qualcuno Alza la Voce contro di Loro

Un attacco senza precedenti, quello dell'Irlanda, della cattolicissima Irlanda, contro le gerarchie ecclesiastiche.
“Questa e’ una Repubblica, non il Vaticano”, il primo ministro Enda Kenny, e poi il Parlamento irlandese, hanno censurato il papato dopo che ‘per la prima volta un rapporto sugli abusi sessuali del clero ha messo in luce un tentativo della Santa Sede di frustrare un’inchiesta in una repubblica democratica e sovrana, e questo tre anni fa soltanto’.
Sono 19 i sacerdoti accusati di molestie e coperti in qualche modo oltretevere “I nostri rapporti con la Santa Sede mai più come prima” la conclusione. Mai prima di oggi il capo di un governo irlandese aveva parlato con tanta forza contro il Vaticano. Kenny, e all'unanimità tutto il Parlamento, hanno accusato le gerarchie cattoliche a Roma di aver messo gli interessi della Chiesa davanti a quelli delle vittime.

Le reazioni? L’arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin ha rilasciato un'intervista televisiva quasi in lacrime per puntare i riflettori sulla ‘cabala’ che ‘rifiuta di riconoscere le norme della Chiesa’; l’alto prelato ha messo in guardia che nuove inchieste sulla pedofilia nelle diocesi rischiano di non arrivare a conclusione ‘se la gente nella Chiesa Cattolica non è pronta a dire la verità'.
Padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, ha dichiarato che ‘la Santa Sede risponderà opportunamente alla domanda posta dal Governo irlandese a proposito del Rapporto sulla diocesi di Cloyne’.
Scene già viste, parole già sentite.

Il rapporto origine dello scandalo, ha messo in luce abusi su minori commessi da sacerdoti nel periodo 1996/2009, un dossier che secondo il Parlamento ‘scava nelle disfunzioni, l’elitismo, il narcisismo che domina fino a oggi la cultura del Vaticano’.
"Questa non è Roma. Questa è la Repubblica d’Irlanda 2011, una repubblica fondata sul diritto" ha detto il Premier prima del voto sulla mozione che accusa il Vaticano di aver boicottato i vescovi irlandesi intenzionati a denunciare i casi sospetti alla polizia.

Un applauso da parte mia a Enda Kenny ed ai 226 parlamentari irlandesi (166+60) per la delibera approvata.
Solo un appunto chiedo al Primo Ministro irlandese: non chiami Roma uno stato sovrano quale è la Città del Vaticano, soprattutto non in circostanze del genere. La già minata reputazione italiana gliene sarà grata.

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