Nella proposta di riforma costituzionale a firma Calderoli (ne parlo qui), in mezzo a vari deliri autoritari e verticistici, spunta anche quella che ritengo una valida innovazione: lo stipendio parlamentare legato alle presenze in aula.
"I componenti della Camera dei deputati e del Senato federale della Repubblica hanno il dovere di partecipare ai lavori dell'Assemblea e delle Commissioni. Ricevono un'indennità stabilita dalla legge, in misura corrispondente alla loro effettiva partecipazione ai lavori secondo le norme dei rispettivi regolamenti" prevede la bozza, che così modifica l'articolo 69 della Costituzione.
Stavolta mi tocca fare i complimenti al Ministro per la Semplificazione Legislativa, e colgo l'occasione per rilanciare: dopo l'assenza ingiustificata ad oltre il 10% delle sedute nell'ultimo mese solare, la carica parlamentare decade, e si viene sostituiti dal primo dei non eletti.
Evidentemente gli assenteisti hanno di meglio da fare.
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