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Enea Melandri

lunedì 5 luglio 2010

Sotto a Chi Tocca


Sono già due i membri dell'esecutivo Berlusconi costretti alle dimissioni perchè travolti dagli scandali.
Prima Scajola, quando la Guardia di Finanza trova traccia di assegni circolari per circa 900.000 euro, tratti da un conto corrente bancario intestato ad un professionista vicino al gruppo Anemone, ora Brancher, coinvolto nella scalata Antonveneta.
Va detto, che per l'ex-ministro dello Sviluppo Economico non è la prima volta: già nel 2002 fu costretto alle dimissioni in seguito alle polemiche nate su Marco Biagi e sulla scorta che gli era stata tolta poco tempo prima.
Brancher, del cui dicastero non sentiremo la mancanza (decentramento e sussidiarietà), era stato nominato ministro solo per evitargli la galera, ed aveva tentato, infatti, di avvalersi del legittimo impedimento.
Al limite del comico le dichiarazioni dei due monelli colti con le mani nella marmellata:
Scajola "Non posso avere il sospetto di abitare una casa non pagata da me", e Brancher “Pensavo di dover privilegiare per un breve periodo gli obblighi verso il mio Paese"

Avanti il prossimo.

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