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Enea Melandri

venerdì 16 luglio 2010

Fotoverità


Il Governo Australiano ha presentato la proposta di istituire un bollino da apporre sulle fotografie per informare se queste sono state ritoccate o meno.
La norma si inserisce in una strategia volta a combattere i disturbi alimentari e fisici, che spesso porta le persone a compromettere la propria salute nel tentativo di raggiungere i livelli delle irrealistiche immagini di bellezza proposte dal cinema, dalla moda e dalla pubblicità.
Con l'avanzare dell'età, la pelle mostra smagliature, cellulite e imperfezioni. Anche i vip occupati solo a mantenere la propria forma fisica non sfuggono agli inestetismi, figuriamoci i comuni mortali.
Kate Ellis, ministro australiano della Gioventù ha definito queste misure 'piccoli passi' ma che spera aiutino a superare il mito della bellezza delle modelle anoressiche, che dovrebbero invece essere sinonimo di malattia.

"Chi se ne frega del gossip!" diranno a questo punto in molti. Giusto, lo dico anch'io.
Ma io credo che la filosofia che sta dietro un provvedimento di questo genere sia molto importante: significa non essere un mero fruitore passivo di queste messaggi, ma un utente informato e consapevole, cosciente, anche, volendo, che mi si vuole prendere in giro. E con queste parole, esco dall'ambito stretto del giornaletto di pettegolezzi, ne faccio un discorso più ampio volto a formare cittadini maturi e liberi.

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