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Enea Melandri

mercoledì 27 aprile 2011

Andate a Quel Paese, Bipartisan

Carlo Giovanardi si scaglia contro la nuova campagna pubblicitaria Ikea. I manifesti oggetto delle critiche mostrano una coppia di uomini che si tiene per mano; "Siamo Aperti a Tutte le Famiglie" recita lo slogan.
"Contrasta a gamba tesa contro la nostra Costituzione, offensivo, di cattivo gusto. L’Ikea è libera di rivolgersi a chi vuole e di rivolgere i propri messaggi a chi ritiene opportuno. Ma quel termine 'Famiglie' è in aperto contrasto con la nostra legge fondamentale che dice che la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, in polemica contro la famiglia tradizionale, datata e retrograda" ringhia il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
Apprendiamo così che anche la parola FAMIGLIA gode di un copyright.
Giovanardi, renditi conto che la 'nostra legge fondamentale', per usare le tue parole, 'contrasta a gamba tesa' con il resto del Mondo Democratico, con il Progresso e con la Civiltà. Fin qui, direi, niente di nuovo.

Ma c'è chi appoggia questo delirio bigotto, e, udite udite, siede tra le fila del sedicente alfiere progressista del Parlamento, nel PD. E' Giorgio Merlo, classe 1960, da 15 anni dipendente pubblico nelle aule, ex-democristiano, ex-popolare, ex-margherita ed ora fieramente democratico.
“Un conto è denunciare il fallimento del governo sulle politiche per la famiglia e per l’infanzia, è appena sufficiente ricordare il pesante taglio deciso dal governo Berlusconi a favore delle famiglie italiane, altra cosa, invece, è ricordare e custodire il valore costituzionale della famiglia” e conclude “Su questo terreno il sottosegretario Giovanardi ha ragione. Senza e senza ma. E il messaggio pubblicitario dell’Ikea va denunciato. Almeno per chi crede nel valore costituzionale della famiglia”.

La famiglia non ha valore costituzionale, sintatticamente parlando; rileggiti la sentenza della Corte Costituzionale in proposito (qui).

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