Si è alzato tanto polverone su questo provvedimento, ed il tema della 'difesa della vita' è diventata un'arma nelle mani della maggioranza per cavalcare i valori cattolici (intendiamoci, credo che a pochi interessino questi valori tanto sventolati, penso siano solo strategismi per arruffianarsi il sostegno elettorale).
Ora, però, vorrei dire la Mia. Perchè il mio è un ragionamento un tantino diverso da quello stereotipato degli anarcoradicali.
Difendo anch'io, assolutamente, la libera volontà dell'individuo, ed il suo diritto di morire qualora lo voglia, ma non baso la mia idea di testamento biologico ed eutanasia sulla diagnosi (coma o stato neurovegetale), ma sugli effetti.
Non ne parlo da assoluto digiuno in materia: se avessi lasciato un testamento biologico in cui chiedevo di sospendere cure, alimentazione e idratazione in caso di coma o stato vegetativo, forse non sarei nemmeno qui a scrivere.
A seguito di un incidente stradale, anni fa, ebbi un trauma cranico che mi fece cadere in uno stato comatoso classificato come molto profondo ed irreversibile. Ai primi segni di risveglio, qualche medico pronotiscò (ai miei cari, vi lascio immaginare lo shock) uno stato vegetativo permanente, a seguito dei danni fisici e neurologici riscontrati.
Ora, se avessi lasciato un testamento biologico, avrei sicuramente chiesto la morte piuttosto che una vita in quelle condizioni. Il giorno dopo l'incidente, se fosse stato legale, via tutte le spine, e addio Enea.
Credete che se Eluana, dopo 17 anni legata ad un letto, si fosse svegliata, avrebbe ripreso la sua vita normale? Non sono un medico, ma credo che ormai la sua struttura corporea (muscolare, per dirne una) fosse irrimediabilmente compromessa, devastata da un'atrofia che la blanda ginnastica passiva fisioterapica è incapace di contrastare.
Per questo, io sono favorevole ad un testamento biologico 'differito', che dia corso alle legittime volontà del paziente, ma solo dopo un certo lasso di tempo, preservando cioè la volontà di avere una vita normale e dignitosa.
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RispondiEliminavincenzomazzotti .
Non sono d'accordo: se uno non vuole che si attenda questo lasso di tempo la sua volontà deve essere rispettata.
RispondiEliminaIo ad esempio per me non vorrei che si aspettasse: preferirei potermene andare all'altro mondo tranquillamente rinunciando alla possibilità di risvegliarmi in probabilmente assai poco piacevoli condizioni.