Renato Brunetta, Ministro della Pubblica Amministrazione, così risponde ad un giornalista (di Libero, ndr) che ha chiesto dello scandalo Ruby che ha travolto Berlusconi: "Mai, nella storia del Paese, la vita privata era entrata nella vita politica come elemento centrale. Avere presidenti del Consiglio democristiani notoriamente gay non ha destato, per fortuna, alcuno scandalo."
Cominciamo col dire che non ricordo presidenti così 'notoriamente' omosessuali: Vendola mesi fa fece qualche illazione, si aprirono diversi totogay, ma non ho notizie di omosessuali accertati ai vertici del Governo ai tempi della DC.
E comunque, chi se ne frega.
Cosa c'entra l'organizzare festini con prostitute (anche minorenni), con l'essere gay? E' un reato, forse? In quel caso sarebbe giustificata l'intromissione nella vita privata, è questo che Brunetta voleva intendere?
Non lo so e non mi interessa cosa intendesse, ma lui e tutti gli altri, che vogliono ergersi a difensori della Libertà, devono smetterla di sibilare queste atrocità bigotte ed antidemocratiche.
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