Continua l'On. Miotto "Potremmo discutere sull'efficacia dei registri, anzi dovremmo farlo in parlamento con uno spirito aperto, non di crociata" e aggiunge "Forse, dietro l'iniziativa dei quattro esponenti del governo si nasconde solo la cattiva coscienza per gli ingenti tagli alla sanità e alle politiche sociali che hanno imposto al paese".
Anche Silvana Mura, deputata dell’IDV, sulla difensiva “La circolare sui registri comunali per il 50% assomiglia a un'intimidazione mentre per la restante metà sembra un atto puramente propagandistico” e sottolinea “Più il governo si avvicina alla fine, più aumenta la sua arroganza come dimostra questo tentativo di tornare all'assalto in tema di testamento biologico. Ancora una volta, come spesso accade nei temi etici e sociali, si tratta di una posizione ipocrita volta ad impedire con gli atti amministrativi quello che hanno tentato di impedire con una legge talmente pessima in tema di testamento biologico che neppure la maggioranza ha avuto il coraggio di approvarla”.
I Radicali, principali sostenitori delle dichiarazioni di fine vita, rispondono per le rime: ad essere senza valore è invece la circolare del ministero. “Le sentenze Welby, Englaro e Nuvoli” spiega Marco Cappato, segretario dell'associazione “stabiliscono in modo chiaro il diritto costituzionale a interrompere le terapie anche attraverso le dichiarazioni anticipate” registrate dai Comuni.
Il diritto costituzionale a cui fa riferimento Cappato è quello sancito dall’Articolo 32:“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
Il diritto costituzionale a cui fa riferimento Cappato è quello sancito dall’Articolo 32:“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.”
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