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Enea Melandri

mercoledì 1 giugno 2011

Forse sta Tornando

Per le strade stanno comparendo i manifesti per la campagna referendaria. Alcuni tematici, con foto di rubinetti o funghi atomici, altri con un generico '4 Sì'.
Manca però qualcosa. E quelli per il NO?
Mi è stato detto da un signore che si sta occupando di affiggere i manifesti, che anche agli oppositori dei referendum sono stati assegnati degli spazi, ma che loro non li attaccano.
Ovviamente, non serve un genio per capirlo, i sostenitori del NO puntano a far mancare il quorum, invalidando così la consultazione.

Ma non è sempre stato così.
Una volta c'era un sentimento sociale molto profondo che univa i cittadini, un'affezione così intensa per la politica, che anche il fronte del NO ai referendum doveva esporsi con gli elettori per perorare la sua causa.
Oggi il dubbio non è se vince il Sì o il No, ma se si passa o no il quorum.
Ieri sera ho partecipato ad un incontro sui referendum, in particolare si parlava dell'acqua. Ovviamente, come accade in queste occasioni, dibattendo si è finiti a parlare un po' di tutto.
"Se in un referendum si raggiunge il quorum è chiaro che vince il sì" diceva qualcuno intervendo. Non me la sono sentita di perdere tempo a smentirlo, dopotutto lottiamo tutti per la stessa causa, ognuno con le sue differenze, ma tante volte, in passato, a quorum raggiunto e consultazione valida, vinceva il NO.
Dal '74 all'85, 16 quesiti referendari vennero bocciati dalla Volontà Popolare, non dall'Astensione.

Una volta c'era la Passione e la Responsabilità dei Cittadini verso la Politica.
E la Piazza di ieri, come la Piazza gremita a Milano per la Vittoria di Pisapia, forse sono un segnale che questa Passione sta tornando.

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1 commento:

  1. questo sì che è un bel punto, che nessuno tocca mai. torniamo però al discorso dell'altra volta: non sarà il quorum il problema? forse un tempo la gente, più che avere maggior volontà di partecipazione, era più ingenua; nessuno dei sostenitori del no andava a pensare, non votando, di ottenere un vantaggio maggiore che recandosi alle urne. poi, col tempo, vedendo invece che "andando al mare" i referendum si facevano fallire in gran numero ci si è adeguati. io stesso, che pure per la politica ho una passione sconfinata, non ci penso neanche all'eventualità di votare no ad un referendum: se voglio che passi voto sì, altrimenti chiedo di non ritirare la scheda, perchè in questi casi com'è normale prevale la voglia di arrivare al risultato con qualunque mezzo LECITO, e questo è più lecito che mai.

    è per questo che vorrei l'abolizione del referendum, perchè NON HA SENSO un sistema come quello odierno che, di fatto, attribuisce al silenzio un significato piuttosto che un altro. se si è in un gruppo di amici e bisogna decidere cosa fare una sera, e uno non si espone, il suo parere viene preso in considerazione? no. e allora, visto che io vedo il paese innanzitutto come un grande insieme di persone, chi vuole si esprime in un modo, chi vuole si esprime in un altro e chi non vuole non si esprime e lascia la decisione agli altri.

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