venerdì 6 agosto 2010
Animalisti di Convenienza
Il ministro Brambilla cavalca il populismo escogitando demagogici provvedimenti di scarso effetto (come già fece la sua collega Prestigiacomo, in seguito all'episodio della marea nera, qui) ma d'impatto, e lo fa dopo la notizia del no alle corride dal 2012 nella regione spagnola della Catalogna.
La titolare del dicastero del turismo annuncia che taglierà i finanziamenti a tutti quegli enti che per le loro manifestazioni, sagre e feste, usano animali.
Subito nell'occhio del ciclone il Palio di Siena, la storica (la sua prima attestazione risale al 1239) manifestazione della città toscana in cui spesso si vedono cavalli e fantini calpestati, feriti, contusi o peggio morti.
Credo che paragonare palio e corride sia assolutamente fuoriluogo.
La manifestazione senese nasce come una corsa, in cui, a volte, capitano incidenti; va anche detto che ad esempio il terreno (tufo, per la precisione) viene conservato di anno in anno nei depositi comunali e posato con la massima cura in uno strato così spesso da garantire la migliore situazione possibile per la corsa, diminuendo così i rischi di cadute per i cavalli.
La corrida, invece, è la spettacolarizzazione della tortura inferta all'animale dai toreri mediante uncini e lance, fino alla sua morte.
Voler proibire il Palio perchè alcuni cavalli o uomini muoiono, sarebbe come voler proibire la Formula 1 o la Moto GP perchè a volte le auto o le moto escono di pista, causando incidenti, feriti e morti.
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