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Enea Melandri

mercoledì 9 marzo 2011

Sindrome Seccessionista

Pare che una nuova voce sarà da aggiungere alla lista delle patologie comportamentali.
La febbre autonomista, da folkloristico spirito di partito della Lega Nord, che lo difendeva inventandosi mitologie, simbolismi e favole tra l'improbabile ed il ridicolo, si espande e cresce come un morbo.

A Padova, Gabriele De Pieri, 43 anni, viene fermato dalla polizia locale, a cui presenta la nuova Patente della Repubblica Veneta.
Quasi comico il racconto che fa lo stesso De Pieri della scena: “Ho mostrato il libretto e, in anteprima, la nuova patente veneta. Me l’hanno contestata: non è valida. Questo lo dice lei, ho replicato, a casa mia, nel Veneto, è validissima. Ho tentato di spiegare a quei signori che non sono italiano, che loro non hanno sovranità sul territorio veneto. Ma loro niente, non è valida, ci segua in caserma. Ero solo e non avevo testimoni. E visto ciò che è successo a Cucchi, ho detto: gente, non vi seguo, ho bisogno di tutela, sono presidente dello Stato di Padova. E ho chiamato il presidente dello Stato di Treviso, Daniele Quaglia, e anche la Finanza che mi mandasse una pattuglia”.
I Carabinieri di Campodarsego (PD) che gli contestano la multa non riconoscono la carta di circolazione veneta anziché italiana, con tanto di timbri dell’Onu, ottenuta nella sua qualità di presidente dello ”Stato di Padova della Repubblica veneta”, e lo portano quindi in caserma, per contestargli una serie di verbali di multa, oltre a una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale.
Manco a dirlo, i verbali risultano incomprensibili all'uomo, in quanto scritti in Italiano, che si dichiara ”cittadino del popolo veneto e titolare di sovranità originaria” e in quanto tale non asservito "all’autorità dello Stato italiano”.
Ora De Pieri annuncia di volersi rivolgere alla Corte Europea dei diritti umani.

Quanto successo ha del grottesco: se un comune cittadino arriva ad inventarsi uno staterello autonomo, di cui si autonomina presidente ed in nome di questo si fa da sè un documento d'identità, siamo proprio all'alba di una nuova sindrome. Una Pestilenza Seccessionista innescata politicamente da un branco di nostalgici fascisti che si sono inventati un'epopea fantasy degna di Tolkien.

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