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Enea Melandri

venerdì 3 dicembre 2010

Almeno Tabacci ci Prova, ma è il PD che dice No

Le vecchie abitudini sono dure a morire. Succede così che i fossili della Prima Repubblica del Partito Democratico ancora una volta preferiscano difendere privilegi politici piuttosto che incoraggiare lo sviluppo.

Durante la discussione alla Camera sulla riforma universitaria, Bruno Tabacci dell’Api ha proposto un emendamento in cui si sarebbero dirottati 20 milioni di euro dei rimborsi elettorali ai partiti verso i contratti dei ricercatori a tempo indeterminato.

E qui entra in gioco il PD. Durante il dibattimento in aula, il deputato Ugo Sposetti ha dichiarato la sua contrarietà all’emendamento, mettendo in dubbio la copertura per l'emendamento, e chiedendo ai colleghi di fare altrettanto.
Per tutta risposta, Bruno Tabacci ha commentato che sui finanziamenti ai partiti “bisognerebbe stendere un velo davvero molto pietoso”.
Piccata la replica di Sposetti, extesoriere del Pds e dei Ds, che contrattacca sulla forma del testo, a dir suo volgare.

L'emendamento viene bocciato.
A favore Alleanza per l’Italia, l’Idv, parte di Fli e la maggioranza del PD.
Contro Pdl, Lega, Udc, i rimanenti di Fli e 25 deputati democratici (oltre a 17 astenuti e 21 assenti).
Secondo Sposetti, se fosse passato l’emendamento "la campagna elettorale se la faceva solo Berlusconi".
Purtroppo, incoerenza del PD a parte, è una questione vera ed aperta: in una prossima probabile campagna elettorale i soldi dei finanziamenti ai partiti servono tutti, pena, come dice il deputato Pd, che la possono fare solo i più facoltosi.

Per questo, come ho già avuto occasione di dire in precedenza, a incontri ed iniziative di piazza, sono favorevole ad un sistema francese, in cui la campagna elettorale viene condotta dallo Stato, che tutela pluralismo e par condicio.

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