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Enea Melandri

martedì 30 marzo 2010

La Qualità della Democrazia

Che bello quando nasce una Democrazia!
Tutti con la voglia di partecipare, di esprimersi, di collaborare, di creare, tutti mossi dalla passione per l'uguaglianza, per la libertà, l'entusiasmo di significare finalmente qualcosa, scegliere da chi farsi governare.
"E' una vita che aspetto di poter votare, non bastano 3 giorni di cammino per farmi desistere" diceva un'anziana signora africana alle prime consultazioni del suo paese, giunta, a piedi, ai seggi distanti decine di chilometri da casa.
Quando nasce una Democrazia, proprio sotto la spinta dell'entusiasmo e della voglia di essere tutti uguali e rappresentati, si opta in genere per un sistema elettorale di tipo proporzionale, quello che più di ogni altro garantisce la rappresentatività dell'assemblea eletta secondo le volontà del Popolo.
Anche in Italia, nel 1946, di ritorno dopo il buio periodo fascista, si scelse di utilizzare un sistema proporzionale puro, molto sbilanciato a favore della rappresentanza di qualunque espressione politica presente nel Paese. Daniele Ungaro, in "Cultura politica e sistemi elettorali in Italia", osserva che un sistema elettorale di questo tipo spesso riflette una tradizione storica in cui le minoranze sono state represse, anche con la violenza, e la rappresentanza di tutti diviene così un modo di gestione dei conflitti ereditati storicamente. Storicamente, appunto, questo sistema nasce dall’esigenza di ottenere una riconciliazione nazionale dopo le due guerre mondiali ed il fascismo, facendo in modo che in Parlamento siano rappresentate tutte le tendenze politiche e culturali.
Ma col tempo, la Democrazia irrancidisce, e quelli che dovrebbe essere i tutori dell'uguaglianza e della libertà, cominciano a sezionarla, impoverendo lei ed il potere del Popolo. "L'uomo è rapace" dice mio padre "è ambizioso e mira sempre ad avere di più"; è questo spirito che trasforma i progressisti in conservatori, attaccati al potere come cozze allo scoglio.

- Nel 1953 vi è un primo tentativo di correggere il sistema elettorale a favore della governabilità con l’introduzione di un premio di maggioranza (del 65%) per la coalizione che raggiune un determinato quorum (del 50%+1 ): la cosiddetta Legge Truffa (n.148/1953). Nessuna coalizione raggiunge però il quorum previsto (quella centrista lo manca per pochi voti) di conseguenza il meccanismo non scatta e successivamente la legge decade.
- Nel 1993, sulla scia degli scandali di Tangentopoli, entra in vigore la legge Mattarella (leggi n.276 e n.277/1993) che introduce un sistema elettorale misto. Tecnicamente il Mattarellum (secondo l’ironica definizione di Giovanni Sartori) funziona in questo modo: due terzi (475) dei seggi della Camera su 630 vengono attribuiti attraverso collegi uninominali, cioè all’unico candidato che in quel collegio ottiene la maggioranza relativa dei consensi, ed i rimanenti 155 seggi vengono distribuiti secondo il metodo proporzionale puro a cui vengono aggiunti due correttivi.
- Nel 2005 è la volta della Legge Calderoli (n.270/2005), ribattezzata "Porcellum" dal caustico Sartori (perchè definita "Porcata" dal suo stesso ideatore). Questo sistema, formalmente un proporzionale puro, attribuisce però il 55% dei seggi alla Camera al partito o alla coalizione di maggioranza relativa, e istituisce gli sbarramenti del 4% per i partiti non aggregati e del 10% per quelli aggregati; abolisce, inoltre, le preferenze, e funziona per liste bloccate, decise dalle segreterie di partito. Nel 2009 un referendum, dichiarato nullo, tentò di spostare il premio di maggioranza dalla coalizione al partito di maggioranza.
Prima di allora, solo la legge Acerbo (n.2444/1923), quella che portò al potere il Partito Fascista, aveva osato tanto: un premio di maggioranza pari al 66% dei seggi al partito di maggioranza relativa (con almeno il 25% dei consensi).

La Qualità di una Democrazia si vede anche da questo, dal sistema elettorale che utilizza per governarsi: dalle libertà lasciate ai cittadini di esprimersi (senza la minaccia della spada di Damocle del "Voto Utile"), dallo spazio di dialogo e confronto che dà a vincitori e vinti.
In Portogallo, per fare un esempio, sono oltre 20 anni che vige un sistema proporzionale, e spesso vengono eletti governi di maggioranza relativa.
L'imposizione di sbarramenti, premi di maggioranza e l'uso di liste bloccate, fanno avvizzire la Democrazia, svuotandola subdolamente di significato, rendendo i cittadini che (giustamente) si recano alle urne, meri notai di un sistema partitocratico polveroso e irrancidito che si chiude a riccio e pensa solo a difendere se stesso dalla libertà d'espressione e di confronto del Popolo.

3 commenti:

  1. Complimenti per l'articolo!
    l'NPA ha il proporzionale puro nel suo programma, proprio per tutelare le minoranze e per lasciare spazio all'innovazione e alla libertà di pensiero e di voto. Con un sistema uninominale si perde tanta libertà e sopratutto controllare la politica diventa molto più facile, come si vede negli USA. Non ho mai capito perchè i radicali vogliono un sistema uninominale?

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  2. Proporzionale puro e sproporzionale impuro: bell'addomesticamento che vi hanno fatto gli statali nelle loro scuole ed università finto pubbliche. E voi ci cascate come dei pivelli e credete che la democrazia sia una questione inerente il solo momento elettorale.

    Quando cadde la dittatura fascista in realtà cadde solo l'apice ma la sua struttura burocratica e gerarchica rimase tale quale era.

    Gli STATALI: eccolo il rimasuglio tirannico che impedisce la democrazia. Alternandoci al loro posto noi cittadini ben preparati i politici dovranno comportarsi bene: eccola democrazia! Altro che semplici votazioni di leader che comandano i pecoroni.

    SVEGLIATEVI! CHE VI SDIETE FATTI INCULCARE UNA IDEA DI DEMOCRAZIA A SCARTAMENTO RIDOTTO.

    danilo

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  3. Danilo, la riflessione è incentrata sul modello elettorale, per cui parlo di quello. Ma non ho scritto che "la democrazia sia una questione inerente il solo momento elettorale", come invece accusi tu; se rileggi, noterai un ANCHE che cambia parecchio il senso del tutto, e se esplori un po' il blog vedrai che la 'democrazia' per me ha molte altre facce.

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